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venerdì 22 febbraio 2008

Fagottini di pollo alle verdure

Ho scritto qualche tempo fa della mia attitudine a "fare cinese", quando cioé vengo presa dalla voglia di fare un intruglio colorato e di usare ingredienti che esulano dall'uso quotidiano.
A dire il vero, non vedevo l'ora di usare l'ultimo nato nella famiglia degli impicci di cucina (la piú meglia invenzione dopo la scoperta della ruota): si chiama Alligator ed é della marca Genius (pubblicitá gratuita).
In pratica é un "juliennatore" di verdure e/o puó ridurre le stesse a "brunoise" (a dadini piccoli piccoli).

Allora, la mia voglia di fare cinese era piú che altro un volgare pretesto per sminuzzare il maggior numero di ortaggi possibile, fermo restando il fatto che mi sono dovuta ricordare che in casa siamo solo in due...
Avevo a disposizione:

  • 1 Zucchina
  • 1 Carota
  • 1 Spicchio d'Aglio
  • 1 Cipolla
  • 1 Peperone giallo
  • 1 pezzo di Zenzero fresco
  • Vino di Riso (ma si puó usare anche dello Sherry)
  • Salsa di Soia
  • Peperoncino fresco
  • Petti di Pollo
  • 1 rotolo di Pasta Sfoglia

Con l'"impiccio", ho tagliuzzato a julienne la carota e la zucchina. Il resto delle verdure, ad eccezione dell'aglio e del peperoncino fresco, le ho tagliate a dadini.

In una padella con un goccio di olio, ho messo a soffriggere i cubetti di cipolla e l'aglio tagliato a fettine sottili. Ho aggiunto poi tutte le altre verdure e fatto saltare velocemente a fuoco medio, bagnando con del vino di riso e la salsa di soia. Ho aggiunto infine il peperoncino tagliato a rondelle.

In una seconda padella, ho saltato a fuoco vivace i petti di pollo tagliati (stavolta col coltello) a cubotti ed unito alle verdure.

La pasta sfoglia l'ho srotolata e l'ho tagliata a strisce di 25 x 10 cm circa. Su metá della striscia, ho messo il pollo con le verdure e ho ricoperto con la seconda metá. Con l'aiuto di una paletta, ho adagiato i fagotti su una placca da forno rivestita con un foglio al silicone (la carta da forno va bene lo stesso), ne ho spennellato la superficie con del latte e li ho messi in forno a 190° per 20 minuti circa.

Solito effetto di lava fusa al primo boccone, ma poi ci si abitua...

giovedì 21 febbraio 2008

Giorno nuovo, meme nuovo

Ahé, non ho fatto in tempo a finire il meme lanciatomi da Grazia, che Viviana me ne ha passato un altro...

Oggi bisogna raccontare 6 cose che amiamo fare o dire.
Mhhmhhh, mumble mumble, grattino di testa e si comincia:
  1. Amo ridere e far ridere. Pezzo forte sono le imitazioni di persone e di situazioni paradossali. Anche quando sono arrabbiata, penso a qualcosa su cui possa ricamarci una storiella e mi metto a ridere da sola (forse é pazzia?). Di mia nonna, conservo il ricordo di una frase che ripeteva sin da quando ero bambina: -"Deve fare l'attrice!" - Peccato che sia venuta fuori ragioniera...;
  2. Amo il week-end perché posso svegliarmi tardi e fare il brunch con la mia metá;
  3. Amo essere gentile con chiunque e godere delle espressioni stupite delle persone che tali gentilezze non si apettano (mitico e sempre in voga il posto lasciato libero nella coda al supermercato);
  4. Amo la compagnia delle persone care, ma amo anche ritagliare dei momenti da dedicare esclusivamente a me (e allora scatta il raid trucco/parrucco/manicure/scioping e quant'altro);
  5. Amo i thriller, ma soprattutto amo farmi coccolare dalla mia metá se poi me li risogno la notte ;-D;
  6. Amo accorgermi che improvvisamente si sono allungate le giornate e che l'inverno é ormai quasi un ricordo. Questo sarebbe quasi un punto n. 7, ma lo metto come prolungamento al punto n. 6: mi fa morire lo scoiattolo cui lascio tutti i giorni le noci davanti casa e che lui puntualmente si porta via!
E ora?

E ora, cari Manzotin, Cocozza, Grazia, Imma, Stefano, Andrea, tocca a voi!

mercoledì 20 febbraio 2008

La cucina regionale italiana - Top Ten

Ho ricevuto qualche giorno fa l'invito da parte di Grazia a partecipare ad un meme con tema, manco a dirlo, mangereccio.

Scopo di questo meme é lo stilare una classifica, in base ai gusti personali, della cucina italiana suddivisa per regioni.

Ora, se mi avesse chiesto di cantare la Tosca partendo dall'ultima strofa e con dell'acqua in bocca, forse avrei avuto meno difficoltá.

La cucina italiana e non lo dico solo io, é universalmente nota per essere buona dalla Valle d'Aosta alla Sardegna. Certo, mangiare 'a peperonata con 40° all'ombra, non é proprio il massimo...

Non mi sento onestamente di stilare una classifica vera e propria. Meglio una lista delle "godurie" regionali che mi vengono in mente:

Adoro la cucina toscana: mitici i crostini con la milza o coi fegatini, le zuppe di pesce, i hantuccini hol vinsanto, la fiorentina (e non parlo di calcio!) e la cucina contadina in genere;

Segue la cucina laziale (sará per campanilismo?) coi piatti semplici ma bbóni: abbacchio (agnello) al forno con le patate, i carciofi alla giudia, i bucatini all'amatriciana, la pasta in genere (il mitico Albertone: maccherone, tu m'hai provocato e io te distruggo!), i filetti di baccalá e i fiori di zucchine fritti;

Che dire della cucina emiliana? Turtelén con bröd de galaina, le paste ripiene in genere, gli affettati, la piadina con lo squacquarone, il parmigiano, l'aceto balsamico;

La cucina in genere del nord Italia: i brasati, gli arrosti, i sughi quelli belli corposi, la polenta con la selvaggina in genere o carbonada, i formaggi "pizzicosi", lo speck, il panettún e il pandoro, i tartufiiiii, i vini;

'a pizza c'a pummaruola 'n goppa: mi sono spostata con movimento repentino verso sud, partendo dalla Campania. E qui, mozzarelle di bufala, teglie multicolori di ortaggi al forno, il babá, i limoni di Sorrento;

La cucina del sud in genere é molto buona, anche se talvolta e a parer mio, un po' pesantuccia. Il pesce peró merita un posto in prima fila. Beh, anche i dolci si difendono bene;
Il porceddu sardo arrosto su letto di mirto, me lo sogno ancora la notte. I formaggi di pecora, i dolci col formaggio e miele, i dolcetti, il pane carasau ed i frutti di mare.
Non me ne vogliano le altre regioni se non le ho menzionate. Sicuramente e se mi ci metto, qualche altra prelibatezza viene fuori. Bah, ci penso su e vediamo che succede.
Vista la "velocitá" con cui ho aderito a questo meme, credo che ormai abbiano partecipato la maggior parte dei blogghernauti che conosco. Se cosí non fosse, l'invito é valido ed aperto a chiunque voglia dire la sua

lunedì 18 febbraio 2008

Una settimana tutta per me



Ebbene sí, ho fatto il botto!


No, niente incidente stradale, niente divorzio in vista, niente di niente di tutto ció.


Ho solo fatto...il botto!


Come ogni botto che si rispetti, ho deciso di prendere una bella settimana (troppo poco? A me sembra l'oasi nel deserto!) da dedicare tutta a me e alla mia metá che ho trascurato da troppo tempo.


Chissá, magari riesco pure a scrivere qualche post nuovo...

domenica 10 febbraio 2008

Ci sono riuscitaaaaaaa!!!!!

Dico: Ma ti sei impazzita?
Rispondo: Mhhmm, direi di no
Dico: E allora?
Rispondo: Beh, mi é riuscito!
Dico: Ma riuscito che?
Rispondo: Il ciambelloooooneeeee!
Dico: E che, é questo il modo di strombazzarlo per tutta casa? I vicini penseranno che hai vinto il lotto e vorranno subito diventare tutti amici tuoi!
Rispondo: E che vengano pure, cosí lo vedranno pure loro che sono riuscita a fare il ciambellone!
Dico: Per me, sei tutta scema!
Rispondo: Per me pure, peró rimane il fatto che mi é riuscito!
Dico: E come sarebbe venuta l'idea di fare 'sto benedetto ciambellone?
Rispondo: Beh oggi é domenica, il marito lavora al pc e GUAI se lo disturbo!
Mi sono messa a scartabellare appunti letti e copiati qua e lá e tra le tante "cianfrusaglie", ho ritrovato il meme del ciambellone cui avevano partecipato un po' di spentolatrici impavide.
Mema che tirimema, alla fine ho optato per la ricetta di Ady.
Il ciambellone é per me un ritorno all'infanzia, é uno di quei dolci che mi fanno pensare alle pubblicitá di altri tempi.
Mia madre, tanto per dirne una, mai abituatasi ad usare lo sbattitore elettrico, usava tenere ferma tra le ginocchia la ciotola e con un cucchiaio di legno, amalgamava energicamente i vari ingredienti.
Il rito consisteva poi nel versare il magico impasto nello stampo imburrato ed infarinato e nel dare a me la ciotola con il cucchiaio di legno, affinché ripulissi ben bene i residui (che scene: nel ciambellone bicolore, mi venivano fuori certi baffi neri, che sembravo un generale in pensione!).
Ho provato nel corso del tempo, a rifare questo dolce. La maggior parte delle volte peró, mi é venuto fuori un biscotto a forma di salsiccia circolare...
Poiché la voglia di farlo mi é sempre rimasta, ecco qui che ho preso il coraggio a due mani, ho cambiato forno (tradizionale e non piú ventilato) e cambiato stampo (silicone e non alluminio). Morale della favola, per misurare quanto alto mi sia venuto, ho dovuto mettere i tacchi al dito...



mercoledì 6 febbraio 2008

SDÓMMALE!!!

Ebbene sí, come si dice: "La sera leoni, la mattina ***oni"!

Mai come stavolta, fu detto piú appropriato!

Qui é tradizione sacrosanta festeggiare il carnevale alla grande e io alla grande l'ho festeggiato.

Peccato peró che ora non abbia piú un filo di voce, sia altamente infiammabile (per eccesso di alcool ingerito) ed un mal di testa che non sto a raccontare...