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domenica 23 dicembre 2007

Pausa natalizia

Cari bloggernauti,

sarà pure una pausa natalizia, ma qui non c'è tregua: corri di qua, compra di là, fai a botte per il parcheggio, ecc. ecc.

Ma il Natale è detto Santo perchè ci si riduce ad un martirio di massa, o perchè effettivamente si dovrebbero rallentare i giri e pensare anche a qualcos'altro?

Per me vige la regola n. 1, sebbene ogni anno mi riproponga di applicare la n. 2. L'importante è comunque tenere le speranze aperte.

Orsú, si torna ai fornelli, che da domani si balla di bella!

Il mio augurio a tutti voi di un bellissimo Natale e di un felicissimo anno nuovo!

giovedì 6 dicembre 2007

Aspettando Natale 2007

Dopo essermi scervellata a pensare a qualcosa di sgarzolino da presentare per le prossime Festività, ho ritrovato casualmente (seh, ritrovato: mi sono quasi impiccata nello scartabellare tra gli appunti mischiati in pile di altri appunti e rovistato tra ricette stipate nei mobili di casa!) la ricetta dei ravioli alla ricotta in salsa d'arancia.

A dire la verità, questo è una preparazione che per me ha un grande valore affettivo e che mi ricorda il primo Natale festeggiato a casa nostra.

Bando alle ciance!

Per i ravioli, servono:
  • 400 gr. di Farina OO
  • 2 Uova
  • 300 gr. di Ricotta
  • Grana grattugiato ca. 30 gr.
  • Noce Moscata

Per la salsa, occorrono:

  • 2 Arance (280 gr. circa)
  • 5 gr. di Fecola di Patate
  • 20 gr. di Burro
  • Sale + Pepe

Con la farina, le 2 uova ed un pizzico di sale, preparare la pasta e lavorarla fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Formare un panetto, avvolgerlo in un telo da cucina e lasciarlo riposare coperto per circa 30 minuti.

Nel frattempo preparare il ripieno: in una ciotola, lavorare la ricotta con un cucchiaio di legno per renderla bella cremosa. Aggiungere il grana e la noce moscata e continuare a mescolare.

Tirare con il mattarello una sfoglia e dividerla in strisce di circa 7 cm.

Con un pennello da cucina, inumidire i bordi delle strisce e, ad intervalli regolari e con l'aiuto di due cucchiaini, porvi una nocciola di composto alla ricotta. Coprire con la seconda metà e schiacciare delicatamente per fare uscire l'aria formatasi.

Con un tagliabiscotti a forma di stella, tagliare i ravioli ed utilizzare i ritagli per formarne degl altri . Accertarsi che i bordi rimangano sigillati. Nel caso, spennellare di nuovo i bordi interni delle stelle e premere delicatamente.

Per la salsa, sbucciare con un pelapatate un'arancia e tagliare la buccia a striscioline sottili. Si può utilizzare anche un rigalimoni.

Spremere le due arance e filtrare il succo attraveso un colino a maglie fitte. Versare il succo in una pentola.

In una tazzina, sciogliere la fecola con un goccio di acqua fredda ed incorporarla al succo d'arancia. Salare e pepare secondo il gusto.

Mettere il tegame sul fuoco e, continuando a mescolare, portare a ebollizione per pochi minuti. Aggiungere le scorze tagliate a fiammifero ed il burro e continuare la cottura per un altro minuto (non smettere di mescolare, pena la formazione di grumi).

Cuocere i ravioli in abbondate acqua moderatamente salata per circa 8 minuti e scolarli delicatamente con l'aiuto di un mestolo forato. Metterli in un'insalatiera precedentemente riscaldata.

Condire i ravioli con parte della salsa all'arancia e mescolarli mooooolto delicatamente.

Dividerli nei piatti, aggiungere la salsa rimasta e servire subito.








sabato 24 novembre 2007

Quando il marito non c'è...

...

Il titolo di questo post, mi ha ricordato un famoso film con Marilyn Monroe.

Fortunatamente per lui però (ma anche per me), ho preferito usare quest'opportunità per sperimentare una zuppa tailandese a base di latte di cocco che, altrimenti, non avrei mai potuto provare (lui odia decisamente il cocco e tutti suoi derivati)

La ricetta l'ho presa da un libro di cucina orientale, sebbene abbia modificato qualche dettaglio.

Per farla, ho utilizzato:
  • 400 ml di Latte di Cocco
  • 400 gr. di Code di Gamberi (anche surgelati)
  • 1/2 Peperoncino (fresco o secco) tagliato a rondelle sottili
  • 1 Cucchiaio di salsa Nam Pla (si trova nei negozi che vendono "cineserie"), oppure si può preparare così
  • 2-3 Cucchiaini di Zucchero di Palma (in alternativa, Zucchero di Canna)
  • Sale q.b.
Per la pasta Chili, servono:
  • 1-2 Peperoncini Secchi
  • 1/2 Cipolla
  • 1 Spicchio d'Aglio sbucciato
  • 1 Lemongrass sminuzzato
  • 1 pezzo di Zenzero sminuzzato (ca. 1 Cucchiaio)
  • Succo di un Lime
  • Sale q.b.
Per la preparazione della pasta Chili, porre tutti gli ingredienti in un bicchiere e frullarli col minipimer, fino a ridurli in una pasta fine.

Se si usano delle code di gamberi freschi, eliminarne con uno stuzzicadenti il filo nero sul dorso.

In un tegame, scaldare la metà del latte di cocco e versarci la pasta chili. Lasciare insaporire qualche minuto.

Aggiungere le code di gamberi e lasciare cuocere per un minuto circa.

Versare il rimanente latte di cocco, la salsa Nam Pla, lo zucchero di palma (o zucchero di canna) ed aggiustare eventualmente di sale.

Decorare con gli anelli di peperoncino e servire.

Peccato per l'illustre assente. Io, me la sono di-vo-ra-ta!



lunedì 19 novembre 2007

Pizza dei due Mondi...

Ieri sera avevo a disposizione un bel "Fladenbrot", una versione più "grassoccia" della piadina romagnola il cui sapore, alquanto neutrale ma arricchito dall'aroma dei semi di sesamo neri, si presta alle preparazioni più disparate.

Allora mi sono inventata la "pizza dei due mondi". Mo, perchè dei due mondi? Perchè la base era appunto questo pane tipico delle regioni arabe (qui la percentuale di turchi è molto alta), ma il "companatico", l'era tutto mio.

Ho tagliato il Fladenbrot a metà, dopodiché ci ho spalmato sopra del pesto alla rucola che avevo preparato nel seguente modo:

Col frullatore a immersione, ho sminuzzato circa 150 gr. di rucola. Ho aggiunto una manciata di pinoli, qualche noce macadam, 1 spicchio d'aglio, una grattata di parmigiano, una di pepe e poco sale. Ho amalgamato il tutto con dell'olio evo e, in finale, ho aggiunto il succo di mezzo limone (adoro intrugliare!).

Dicevo, ho spalmato il pesto, dopodiché ho aggiunto dei pomodori ciliegini tagliati a metà ed una dadolata di mozzarella.

Ho messo le "pizze" in forno caldo a 200° per circa 15 minuti.

Una volta sfornate, ho versato dell'olio buono e le ho pappate alla grande.

Unico "neo": avevo dimenticato che Fantozzi all'epoca fece scuola coi famosi pomodorini freddi fuori ma palle di lava fusa dentro...

Di piú non aggiungo.

venerdì 16 novembre 2007

Risotto con scarola e lemongrass

Quando non ho niente da fare (e ultimamente avviene sempre più di rado), comincio a "sfrugugliare" nel frigorifero alla ricerca di un'ispirazione veloce, leggera, ma che soprattutto plachi la fame der "pupone" (mio marito).

Allora, cerca che ti ricerca, ho trovato i seguenti ingredienti:
  • 1 Porro
  • Burro
  • 1 cespo di Scarola
  • 1 Lemongrass
  • Vino Bianco
  • Parmigiano
Nella dispensa avevo a disposizione del riso selvatico e ne ho utilizzato 160 gr. circa.

Abracadabra, dal nulla mi è spuntato un pentolino da 1/2 litro di brodo vegetale fumante (chissà come avrò fatto...).

Ho lavato il porro e la scarola. Il porro l'ho tagliato a rondelle e l'ho messo in un tegame con una noce di burro. Non appena si è ammorbidito, ho aggiunto la scarola tagliata a "straccetti".

Il lemongrass l'ho preso a mazzate (poverino, mi faceva quasi pena) e, così maltrattato, l'ho messo nel tegame.

Ho lasciato che il tutto si amalgamasse, per poi aggiungere il riso e farlo tostare.

Ho versato il bicchiere di vino e lasciato sfumare. Di tanto in tanto ho aggiunto il brodo e portato a cottura.

Dulcis in fundo, prima di portare in tavola ho eliminato il lemongrass, spolverato di parmigiano, aggiunto ancora un fiocchetto di burro e mantecato il tutto.

Una spolverata di pepe e via!

mercoledì 14 novembre 2007

Questo non è uno scherzo

Cari bloggernauti, 'sto giro mi serve il Vostro aiuto.

Finora non ho mai usato il blog come mezzo di diffusione di petizioni online, ma stavolta ho fatto un eccezione perché sono fermamente convinta che se certi "fenomeni" non si fermano in tempo, rischiano di diventare un precedente pericoloso.

L'arte, per noi discendenti di Michelangelo, Caravaggio, Leonardo, è e deve essere ben altro!

Mi sono fatta un giro per Google e mi sono resa conto che quello che mi é stato postato, è purtroppo una storia vera. Riporto la mail para para come l'ho ricevuta:

VERGOGNA!!!!!! Il cane è morto di fame....firmate per finirla con questo vero bastardo!

IMPORTANTISSIMO VI PREGO LEGGETE E ANDATE A FIRMARE

L’“artista” Guillermo Habacuc Vargas ha organizzato una cruenta esposizione in un museo: un cane è legato ad una corda e gli ha impedito di alimentarsi. In aggiunta, le mura che circondano l’animale, sono ricoperte di scritte create utilizzando croccantini per cani. Inutile dire che il povero animale è deceduto poco tempo dopo l’inizio della mostra… Non si riesce a capire come nessuno possa essere intervenuto per impedire questa tortura… Molte fotografie mostrano il pubblico intento a guardare la mostra, con free drink e stuzzichini fra le mani, fregandosene altamente della vita di questo animale. L’“artista” si giustifica sottolineando che, siccome il cane è randagio, prima o poi sarebbe morto comunque…

L'idea geniale, brillante, rivoluzionaria e' stata addirittura premiata con un invito all'artista in questione a partecipare alla Biennale Centroamericana del 2008 come rappresentante del suo paese.

BOICOTTA LA PRESENZA DI GULLIERMO HABACUC ALL'EVENTO, CONTRO LA DISUMANITA' CHE SI SPACCIA PER ARTE. L'ARTE NECESSITA DI STRUMENTI MIGLIORI

VI PREGO PUBBLICATELO SUI VOSTRI BLOG, MANDATELO VIA MAIL, FATE GIRARE E ANDATE A FIRMARE SUL SITO
Grazie a tutti Voi!

domenica 11 novembre 2007

Carnevale...



Strano ma vero, oggi nella Nordrheinwestfalia è ufficialmente iniziato il Carnevale.

Per essere piú precisi, il giorno 11.11 alle ore 11:11, si assiste ad una mutazione genetica dei tedeschi di questa regione: insospettabili vecchiette che fino ad un minuto prima portavano a passeggio il proprio bassotto, improvvisamente si trasformano in valchirie truccate come drag-queen e vestite con i colori piú impossibili; tranquille mogli, madri di famiglia e persone comuni, diventano clown, ape Maia, orsetti lavatori o peggio ancora, improbabili poliziotte vestite ispirate ai Village People dei gloriosi anni 70-80.

Per non parlare poi dei rispettivi mariti, compagni o semplici passanti...

Uomini e donne di tutte le età, si ritrovano tutti insieme a ballare e fare baldoria nelle piazze, richiamati da un istinto primordiale quasi come fossero salmoni canadesi nella stagione degli amori.

Tutto ciò innaffiato da ettolitri di "Kölsch" la tipica birra di Colonia e da "Berliner", meglio conosciuti come Krapfen o Bomboloni.

La caratteristica di questa birra è la sua leggerezza (va giù che è una musica). Viene servita in bicchieri stretti e lunghi (i maligni li chiamano provette) e deve essere degustata il più velocemente possibile perché essendo estremamente fresca, perderebbe il gusto e la tipica schiuma in tempi brevi.



A partire da oggi, si dà il via alle preparazioni dei carri allegorici che sfileranno il martedì grasso e che sanciranno la fine del Carnevale.

Inutile dire che da domani, i "salmoni" di cui sopra ritorneranno alla vita di tutti i giorni e come se nulla fosse successo, le vecchiette riprenderanno a portare a spasso i bassotti, la gente tornerà alla normale quotidianità e tutto riprenderà il suo normale corso.

domenica 4 novembre 2007

Passato il Santo...

...finita la festa!

Quanto c'è di vero nella saggezza popolare!

Passate le streghe, ripiegati i vestiti da fantasma e rimessi i ragni neri nelle teche, si ritorna alla "normalità" quotidiana e ci si appresta a pensare alle prossime Feste i cui colori giá fanno capolino da qualche giorno.

Poiché per mia natura sono un tipo "last minute", preferisco pensare al Natale solo con pochi giorni di anticipo e dedicarmi nel frattempo ad altre "culinerie" che poco hanno a che fare col tema in questione.

Una di queste "culinerie" è un'insalata araba chiamata Tabouleh o Tabulé che dir si voglia e che può anche essere mangiata come piatto unico.

Per farla, occorrono:
  • 250 gr. di bulgur
  • Succo di un Limone
  • 2/3 Cipollotti
  • 4 Pomodori
  • 1 Cucchiaio di Semi di Cumino
  • 1 Mazzetto di Prezzemolo
  • Abbondanti foglie di Menta tritate
  • Sale + Pepe q.b.
Il bulgur non va cotto, bensì sciacquato, scolato e messo in una ciotola. Versare poi nella ciotola circa 1 tazza abbondante di acqua bollente leggermente salata e lasciare ammorbidire per qualche minuto (10 circa).

Nel frattempo, lavare, asciugare e tagliare i pomodori a quadratini (i "perbene" eliminano i semi e l'acqua, ma io sono piú rustica, per cui non butto via niente) e metterli in un'insalatiera.
Stessa sorte tocca ai cipollotti, al prezzemolo e alla menta.

Aggiungere il succo del limone.

In un mortaio, pestare a dovere i semi di cumino ed aggiungerli agli altri ingredienti.

Non appena il bulgur sarà diventato morbido abbastanza, scolarlo dall'acqua e versarlo nell'insalatiera.

Mescolare il tutto, aggiungere dell'olio evo e lasciare riposare in frigorifero.

Gli arabi usano mangiare questa insalata con le mani: usano delle foglie di lattuga tagliate a pezzettoni e "pinzano" con esse il tabulé, mangiando poi il tutto.

Chi arabo non è o chi l'arabo non vuole fare, può usare tranquillamente le tradizionali forchette!


mercoledì 31 ottobre 2007

mercoledì 10 ottobre 2007

Finferli

Io adoro i funghi in generale ed ora che, almeno da noi, é stagione di finferli, ne faccio incetta per le preparazioni piú diverse. Il bello è che un tempo, lungi da me era l'idea di dovermi cimentare nella loro pulizia: fungo per fungo, coltellino alla mano, leva la terra, rileva la terra, arileva la terra e spera, in ultimo, che non ti scricchiolino i denti quando li mangi.
Ho il vantaggio di lavorare in un albergo e lo "svantaggio" (per loro) di assillare i colleghi che lavorano in cucina con domande di ogni tipo.
Una di queste, è appunto come pulire 'sti benedetti finferli, senza doversi reimporre la giornata.
Trucco trucchetto: in una ciotola, versare dell'acqua e mischiarla con un pugno di farina.
Versare i funghi, fare scechi scechi (shake-shake) con le mani e ripescarli con un mestolo forato.
Non so per quale arcano motivo, ma la farina "acchiappa" i grani di terra. Oltretutto, se i funghi non si risciacquano, rimangono con una leggera patina di farina che renderà le salse leggermente cremose.
Provare per credere!

lunedì 8 ottobre 2007

Tempo di zucca, tempo di zuppa!


Non che sia un'aficionada di Halloween (a dire il vero, non mi interessa proprio), ma qui ogni occasione é buona per vendere ammennicoli di ogni tipo: ragni, topi di gomma, nei pelosi, ma soprattutto zucche!

Ghiotta occasione che ho colto al volo, se non altro per inaugurare finalmente le ciotole a forma di zucca che avevo comprato ben due anni fa e che non ero mai riuscita ad usare.

Ho comprato un bel pezzo di zucca e l'ho cucinato insieme ai seguenti ingredienti:

  • 1 Cipolla
  • 1 Costa di Sedano lavata e privata dei filamenti
  • 2 Patate
  • 1 Bicchiere di Vino Bianco
  • 250 ml di Brodo Vegetale
  • Noce Moscata
  • Olio evo
  • 15 Amarettini
  • Erba Cipollina
La zucca, l'ho sbucciata e tagliata a dadini (beh, a dire il vero, questa operazione l'ha svolta quel praticante di mio marito il quale, tra il cosí e il cosí, si é "offerto" di svolgere lavori di bassa manovalanza). Stessa sorte é toccata alla cipolla, al sedano e alle patate.

In un tegame, a fuoco basso, ho ammorbidito la cipolla ed il sedano in poco olio evo. Successivamente, ho aggiunto le patate, la zucca ed il vino. Ho alzato leggermente la fiamma e lasciato stufare il tutto per qualche minuto a tegame coperto.

In ultimo, ho aggiunto il brodo e lasciato cuocere per 20-25 min. circa.

Una volta terminata la cottura, ho frullato tutto (non dalla finestra, sia ben chiaro!) col minipimer, aggiunto la noce moscata e regolato di sale. Si puó aggiungere dell'altro brodo, qualora la zuppa risultasse troppo densa.

Ho sbriciolato gli amarettini e li ho tenuti da parte.

Ho servito la zuppa in zucca, dopo averne "sporcato" la superficie con gli amaretti, l'erba cipollina tagliuzzata ed una spruzzata di olio buono.

Ci sta bene pure l'olio al tartufo, ma io l'avevo finito...

Inutile dire che del pane in cassetta tostato, tagliato a dadini e servito in una ciotola a parte, ben si lega col tutto!

È troppo carino!!!


Bloggernauti di tutto il mondo (culinario), unitevi!
Ieri ho visto al cinema Ratatouille.

So che é ancora presto per l'Italia (uscirá il 17. ottobre), ma fate un bel nodo al fazzoletto, perché é di un carino bestiale, educativo e assolutamente da non perdere!!!

mercoledì 3 ottobre 2007

Questa mi stava per sfuggire!

Porcaccia miseria, c'é mancato veramente poco!

Ho comprato dei fichi (quelli belli settembrini) e mi sono ricordata di un aperitivo che ho bevuto qualche tempo fa. È facile facile e si fa così:

1 Bottiglia di Prosecco;
4-5 Fichi lavati e tagliati in quarti;
1 Cucchiaio scarso di Zucchero;
6 Foglie di Basilico fresco

La procedura è piuttosto veloce, sebbene si debba avere la pazienza di aspettare un giorno per la consumazione.

In un contenitore che si possa poi chiudere ermeticamente, versare tutti gli ingredienti e mischiarli in modo da far sciogliere le zucchero.

Chiudere il contenitore, lasciare macerare per un giorno e servire bello freddo in flute da champagne.

lunedì 1 ottobre 2007

Bistecche con salsa all'arancia

Ieri sera, dopo l'ennesima corsa ufficio-supermercato-casa, mi sono ritrovata fra le mani i seguenti ingredienti:

2 Bistecche belle cicciute;
1 Spicchio d'Aglio;
1 pezzetto di Zenzero;
1 Arancia non trattata e lavata;
1 Lemongrass (pianta aromatica dal profumo intenso di limone);

Dicevo, mi sono ritrovata 'sta roba fra le mani e mi sono chiesta, col marito alle calcagna che languiva, cosa mai potessi farci.

Ecco l'idea: Ho sminuzzato l'aglio e lo zenzero e li ho messi a rosolare con dell'olio evo in una padella a fuoco dolce.

Ho tagliato dal lemongrass un pezzo di circa 5 cm, l'ho ridotto a rondelline ed unite all'aglio e zenzero.

Ho spremuto l'arancia e ho affettato la buccia con un pelapatate. Avrei potuto utilizzare un rigalimoni, ma a dire il vero non ci ho pensato (ahó, capita!).

Ho versato il succo dell'arancia e la sua buccia nella padella e fatto ritirare il sugo, sempre a fuoco dolce, salando e pepando. Una volta pronta la salsina, ho spento il fuoco e lasciato in caldo.

Le bistecche cicciute, le ho saltate in padella a fuoco alto per un paio di minuti (a me la carne piace al sangue). A cottura ultimata, le ho servite, accompagnate dalla salsa all'arancia.

Come contorno, ho preparato delle patate novelle microondate al burro con erba cipollina.

sabato 29 settembre 2007

Canada

Parlare delle vacanze trascorse in un paese cosí vasto e cercare soprattutto di concentrare 2 settimane in uno spazio sopportabilmente leggibile, non é cosa da poco.
Per motivi di tempo e di distanze, abbiamo optato per la parte a est, facendo un percorso a "C".
Queste sono state le nostre mete: Toronto, Parry Sound, Algonquin, Ottawa, Parc de la Mauricie, Quebec e Montreal.
Per la prima volta nella storia dei nostri viaggi, abbiamo deciso di fare per conto nostro e di organizzare il tutto tramite internet. Devo dire che, in fondo é stato anche divertente.
I voli e l'auto, li abbiamo prenotati tramite Opodo, mentre per i pernottamenti ci siamo affidati ai Bed & Breakfast.
Che dire? É stata una delle esperienze piú bombastiche mai vissute prima: i canadesi sono delle persone magnifiche, super rilassate, sempre sorridenti e pronte ad aiutarti in qualunque occasione. Piccola curiositá: c'é pochissima polizia in giro. Sará un caso?

Foto? Foto!







Potrei continuare all'infinito ad inserire foto, ma penso che lo spazio a mia disposizione non sia poi così esteso.
Penso anche che certe esperienze vadano vissute in prima persona per poterle capire ed apprezzare in pieno.
Questo è stato il nostro piccolo sogno che si è avverato.
Ci auguriamo, di poter continuare a "sognare" così e di trovare sul nostro cammino persone, paesaggi, sensazioni ed emozioni ognuna a modo suo, unica ed irripetibile!
Au revoir, Canada...

venerdì 28 settembre 2007

Che bello andare in vacanza...

...e farsi murare al rientro in ufficio per rimettere a posto tutto.
Mi sento come il tacchino del giorno del Ringraziamento in America: messo all'ingrasso per un anno intero, per poi ZAC!
Ma che ci vado a fare in ferie?

8 cose su di me

L'invito a partecipare a questo meme l'ho ricevuto da stelladisale e mi ha lusingato non poco. Ci provo, ma non so che ne verrá fuori: non é cosí facile come sembra.

Allora:

  1. Piú l'orologio del tempo fa tic tac, piú il mio fa cat cit. Accetto il passare del tempo e faccio tesoro di tutte le esperienze. Accetto anche l'arrivo delle rughe (anche se ancora non ne ho), ma dentro conservo l'entusiasmo di quando ero bambina;
  2. Sono alta 162 cm. In realtá, sono alta 182 cm, ma sono "compressi"...;
  3. Adoro viaggiare in giro per il mondo. Un mio "tic" (uno dei tanti), é la tappa fissa nei supermercati: compro di tutto e di piú. La mia cucina é un misto tra alimenti di vario genere e nazionalitá ed aggeggi di ogni forma e dimensione (la maggior parte di essi inutile). La cucina é la mia sala giochi e come tale deve essere piena di tante cose colorate.
  4. Non ho mai avuto una larga cerchia di amici, ma quei pochi che ho non li cambierei per niente al mondo. Ho imparato ad essere molto selettiva ed il fatto che talvolta rimanga da sola, spaventa piú gli altri che me.
  5. La mia forza é mostrare anche le mie debolezze, senza dovermi nascondere.
  6. Mi fa impazzire il gusto del coriandolo fresco, mi manda letteralmente in tilt!
  7. Se ho sonno, mi addormento. Il problema é che talvolta mi sono addormentata nei posti piú impensati con conseguenti situazioni imbarazzanti quali, ad esempio a tavola in casa di amici, al cinema, a teatro, all'opera e, eclatante, anche in discoteca...
  8. Sono mancina. Mia nonna, quando ero piccola, ha cercato di farmi scrivere con la destra. Il risultato é che oggi sono ancora mancina, ma con la destra scrivo al contrario (per leggere, devo girare il foglio)...

Ostrega, che fatica! Ora, giro l'invito a cuocapercaso e a lossoelalisca, ma solo se ne hanno voglia!

lunedì 24 settembre 2007

Ragazzi, che avventura!!!

Eccomi qui di ritorno, fresca come una rosa (a dire il vero, manco tanto: sono sveglia da circa 35 ore, ma l'eccitazione é tale e tanta che non potevo resistere!) e pronta a descrivere due settimane di sogno trascorse in Canada.
Devo solo rimettere in ordine circa 1200 fotografie (potenza del digitale!) e 5 ore di video...
L'importante é cominciare!

venerdì 7 settembre 2007

VACANZAAAAAAAAA!!!!


É giunta anche la mia di ora (tié!)... Intendo dire che é giunta anche per me l'ora di andare in vacanza. Spero, al mio ritorno, di poter scambiare il piú possibile esperienze, opinioni e, soprattutto, ricette!

Un arrivederci a presto!!!

martedì 4 settembre 2007

Rotolini di pollo alle olive

(Foto presa dal libro di ricette "La buona cucina")

Ho scoperto che scrivere questo blog, non solo mi diverte (malgrado non sia una blogger particolarmente attiva), ma mi aiuta a riportare alla luce esperimenti, esperienze o semplici tentativi che da tempo avevo riposto in qualche angolo della mia memoria.

Uno di questi "reperti" è un secondo piatto molto leggero dal sapore insolito, che si accompagna bene con del buon vino bianco leggero, musica leggera in una serata leggera. Insomma, è una leggerezza...

Per 4 persone, occorrono:
  • 2 Petti di Pollo
  • Paté di Olive
  • Farina
  • 20 gr. di Burro
  • 1/2 Cipolla tagliata a dadini
  • 1/2 Bicchiere di vino bianco
  • 1/2 bicchiere di latte
  • Sale + Pepe q.b.
Lavare i petti di pollo, asciugarli, dividerli a metà nel senso della lunghezza e, con un batticarne, batterli leggermente. Al meglio, utilizzare 2 fogli di carta vegetale inumidita.

Spalmarli da un lato col paté di olive ed arrotolarli belli stretti a mo' di involtini.

In un piatto, infarinare gli involtini ottenuti e tenerli da parte.

In una padella, lasciare ammorbidire la cipolla nel burro a fuoco leggero.

Aggiungere i petti di pollo, alzare la fiamma e farli rosolare da ogni lato.

Versarvi il vino, sfumarlo a fuoco vivace ed in ultimo aggiungere il latte, lasciando restringere la salsa.

Servire gli involtini dopo averli tagliati a fette (tipo girelle), accompagnandoli con la loro salsa.

Mo scentirai che delissia! Se poi ci si beve su un vino bianco bello fresco leggermente fruttato, il gioco è fatto!

venerdì 31 agosto 2007

Serate estive

Quest'estate che si appresta a finire, come già ho detto qualche tempo fa (tipo il 10 di Agosto, ndr.), di tipicamente estivo poco ha.


Hai voglia a comprare insalate, pomodori e quant'altro si possa fare alla bell'e meglio. Macché, qui fa FREDDO! Lo sa bene la mia voce che, da sibillina, si è trasformata in baritonale...


Tutto ciò per dire che spignattare a tutti fornelli ed accendere il forno, di tanto in tanto non mi dispiace proprio.

Proprio in occasione di una di queste "nefande" serate, ho colto l'occasione ghiotta per preparare un contornino che si prestava bene. L'è stata un po' liunga, ma ne è valsa la pena.

Ho usato:

  • 300 gr. di Patate (a occhio e croce), possibilmente piccole e novelle
  • 300 gr. di Cavolfiori (colti freschi freschi dal congelatore...)
  • 1 Limone
  • 1 mazzetto di Prezzemolo
  • 1 Spicchio d'Aglio
  • 3 Filetti di Alici
  • Abbondante Olio evo
  • 1-2 Cucchiai di Panna da Cucina
  • 1-2 Foglie di Alloro
  • Sale + Pepe
Le patate tanto per cominciare, le ho lavate, lessate in acqua salata e sbucciate.

Le cimette del cavolfiore le ho sbollentate svelte svelte in acqua bollente e salata per circa 3 minuti. Dopodiché, le ho tuffate in acqua fredda per interromperne la cottura e le ho messe a scolare.

L'aglio, dopo averlo sbucciato, l'ho sminuzzato con lo schiaccia aglio. Stessa sorte è toccata alle alici, ma stavolta con coltello e tagliere. Ho messo aglio ed alici in un tegame con dell'olio e, a fuoco basso, ho lasciato che il tutto si sciogliesse. Ho aggiunto la panna, mischiato e lasciato in caldo.

Ho tagliato il limone in fette di circa 1/2 centimetro.

Le patate ed i cavolfiori, li ho saltati a fuoco alto in una padellona con dell'olio, salati e pepati (Occhio col sale, che poi andrá aggiunta la salsa con le alici. Ma non roviniamo il finale!). Aggiunto le fette di limone e le foglie di alloro e continuato a saltare per un paio di minuti.

Versato il tutto in una teglia da forno (e qui viene il bello!) ed infornato a manetta (210° circa) per circa 15 minuti.

Dopo aver tolto la teglia dal forno, ho cosparso le verdure di prezzemolo fresco e versato la "bagnacauda".

Portato il tutto a tavola e fatto a gara a chi finiva prima. HO PERSO!!!

mercoledì 29 agosto 2007

Non sempre rubare é peccato

Questi sono i tipici titoli a sensazione che qualche giornalista da strapazzo usa per accattivarsi la curiositá del pubblico.



Io che giornalista non sono ma sono parecchio da strapazzo, ho visto bene di impossessarmi di questa frase, perché l'arte del "rubare con gli occhi" l'ho imparata fin da bambina.


Oserei dire che l'ho ereditata da mia madre (sebbene sia ancora viva, vegeta e ben lungi dal trapassare!!).


Ebbene, in occasione di una cena in un ristorante sardo, ho "rubato" una ricettina parecchio sgarzolina dei malloreddus (o gnocchetti sardi) alla salsiccia.


Non me ne vogliano i sardi veri, ma io l'ho rifatta cosí:
  • 320 gr. di Malloreddus
  • 1 Cipolla
  • 1 Salsiccia Dolce
  • Olio evo
  • 1 Bicchiere di Vino Bianco
  • 1 Barattolo di Pomodori Pelati (o sminuzzati)
Piccola parentesi: per chi ha tempo e voglia, puó usare i pomodori freschi, tuffarli in acqua bollente per qualche minuto, sbucciarli, eliminarne l'acqua di vegetazione, i semi e tagliarli a quadretti
  • 1 pizzico di Peperoncino
  • 1 pizzico di Zucchero
  • 1 cucchiaino di Semi di Finocchio
  • Ricotta Stagionata

In un tegame, soffriggere leggermente la cipolla sbucciata e tagliata a pezzettini. Aggiungere la salsiccia privata della pelle e "sgranata" con la forchetta e lasciare rosolare il tutto.

Versare il vino e lasciarlo sfumare.

Aggiungere il pomodoro, il peperoncino, lo zucchero e lasciare cuocere il tutto a tegame semicoperto e a fuoco moderato.

A sugo quasi pronto, regolare eventualmente di sale e/o pepe ed aggiungere i semi di finocchio.


Nel frattempo, lessare i malloreddus in acqua salata e scolarli al dente.

Versarli nel tegame con il sugo e farli insaporire.


Condire il tutto con la ricotta salata, darsi una bella leccata ai baffi e buon appetito!