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venerdì 31 luglio 2009

Non c'é cosa piú divina...

...che preparare il pesto di prima mattina!!

Certo, il proverbio finisce normalmente in un altro modo, ma ho preferito adattarlo per la circostanza ;-)

Stamattina, dopo aver salutato il maritino e con ancora in bocca il gusto del caffé appena consumato, mi sono data alla cucina greca.

Ho preparato una crema alle melanzane che di solito viene usata su crostoni di pane "bruschettato". Buona é buona, ma bisogna fare attenzione a causa dell'aglio in essa contenuta.

Detta in parole povere, se si ha intenzione di preparare una cenetta romantica questo piatto é decisamente da evitare. Se invece si vogliono ammazzare i vampiri, allora fatevi avanti!!

Per farla, ho usato:
  • 2 Melanzane
  • 1 Spicchio di Aglio
  • 10 Foglie d Menta
  • 2 cucchiai di Yoghurt
  • il succo di mezzo Limone
  • Olio evo
  • Sale

Le melanzane le ho tagliate a metá, ne ho inciso la polpa, le ho leggermente salate e messe, con la parte taglita verso l'alto, in forno a 170° per circa 30 minuti.

Una volta sfornate, le ho lasciate riposare capovolte fino al completo raffreddamento.

Le ho sbucciate e frullate col minipimer insieme all'aglio e alle foglie di menta. Una volta ottenuta una crema piú o meno densa, ho aggiunto il succo del limone, lo yoghurt e l'olio, regolando di sale.

Ho amalgamato il tutto e... la salsa ammazza-vampiri é pronta!!

giovedì 30 luglio 2009

Filetto di Maiale al Marsala

Ogni tanto mi prendono degli attacchi di pigrizia esagerati. Lo svolgere qualunque azione, anche la piú banale, mi costa una fatica enorme: mi giro, mi rigiro, mi distraggo, vado poi ritorno, ecc. ecc.

Dovendo tuttavia mantenere un contegno per via della dolce metá, non posso esimermi dal cucinare: se dovessi propinargli ogni volta delle insalate, gli crescerebbe la barbetta e comincerebbe a belare...

Siccome necessitá fa virtú, ecco che mi dó al cibo faffú (fast food). Niente junk-food sia ben chiaro, ma piuttosto qualcosa che mi tolga dai fornelli il piú rapidamente possibile, che sia d'effetto e che non faccia rimpiangere le mancate insalate :-)

Dunque dunque, il mio piatto faffú é un filetto di maiale con salsa al marsala e contorno di verdure.

Veloce veloce, serve:
  • 1/2 Filetto di Maiale tagliato a rotelle piuttosto spesse
  • Bacon a fette (1 per ogni pezzo di carne)
  • Marsala
  • Sale e Pepe
  • 1 Spicchio di Aglio
  • Olio evo
  • 1 Carota tagliata a julienne
  • 1 Peperone verde tagliato a strisce
  • Peperoncino
  • Salsa di Soia

Le fette di filetto le ho avvolte nelle fettine di bacon. Le ho rosolate in una padella antiaderente con una lacrima di olio evo a fuoco vivace da ogni lato e sfumato col marsala. Ho salato, pepato e mantenuto il fuoco alto, cosí da far ridurre il vino ad una salsa densa.

Nel frattempo, in un altro padellino ho rosolato l'aglio nell'olio e aggiunto poi il peperoncino, le carote ed il peperone, facendo cuocere a fuoco alto per qualche minuto. Ho versato la salsa di soia, pepato e solo all'ultimo ho regolato di sale.

Piú veloce di cosí...

martedì 28 luglio 2009

Le mie Uova Strapazzate

La colazione della settimana, é per noi un "mordi-e-fuggi": l'ufficio chiama, non c'é tempo per chiacchierare, corri di qua e corri di lá.

Quando peró arriva il fine settimana prepariamo la colazione con tutti i "crismi" e, poiché ce la prendiamo molto comoda, da colazione si trasforma in "brunch".

La nostra tavola si riempie di ogni bene: caffé, toast, panini ai semini integrali, panini bianchi, torte, müsli, marmellate, salumi, formaggi, uova, spremute d'arancia e frullati di frutta (quelli che i "moderni" oggi chiamano smoothies).

Non é che mangiamo tutto, ma ci piace vivere la colazione/brunch come un momento solo per noi, un modo per condividere tutte le cose che, nell'arco della settimana vanno inevitabilmente perse.

Dicevo che tra le presenze immancabili del brunch, ci sono le uova: talvolta sode, talvolta a omelette, ma il modo in cui le preferiamo sono strapazzate.

Sebbene non sia parte delle abitudini alimentari italiane, la loro preparazione é sicuramente cosa nota. Per quelli rimasti che non si sono ancora cimentati, la riassumo cosí:
  • 4 Uova
  • 1/2 bicchiere di Latte
  • Sale
  • Menta o Erba cipollina

Sbattere in una ciotola le uova brevemente. Aggiungere il latte ed amalgamare. Salare a piacere.

Versare il tutto in una padella antiaderente e lasciare addensare a fuoco dolce senza toccarle.

Quando la metá inferiore si sará completamente rappresa, spegnere il fuoco e con una paletta di legno o silicone "strappare" il fondo. Il calore cuocerá il resto, evitando di asciugarlo troppo.

Noi ci aggiungiamo anche una punta di peperoncino e serviamo con della menta fresca o erba cipollina sminuzzata


Con questa, partecipo alla raccolta di Imma, "Colazione da..."

sabato 25 luglio 2009

Grazie!

Quello che sto per scrivere non ha niente a che vedere col tema predominante del mio blog, ma sento di doverlo scrivere perché io sono fatta cosí!

Quando ho scritto (quando é stato? Capperi, 2 anni orsono!) il mio primo post, non l'ho fatto pensando che questo "gioco" mi avrebbe preso la mano cosí intensamente da portarmi a fotografare anche le briciole di pane rimaste sul tavolo (mai pubblicate).

Non avevo nemmeno preso in considerazione il fatto che avrei sfidato fino allo stremo la pazienza infinita di mio marito propinandogli piatti di ogni genere e molti di essi ormai freddi - quanto tempo ci vuole per trovare la giusta inquadratura, la giusta luce ed il giusto umore per fare la foto giusta!

Ora c'é un altro fattore che non avevo considerato: da qualche tempo a questa parte ricevo delle e-mail bellissime da parte di alcuni di voi che leggono i miei posts e queste mails non hanno niente a che vedere con i commenti a questo o quel piatto.

Ebbene, questi messaggi hanno su di me lo stesso effetto che fa l'acqua quando cade su un circuito elettrico: mi resettano!

Al di lá del mio innato buonumore, non sono abituata a ricevere complimenti ed ogni volta per me é come se fosse la prima volta! Sono forse l'ultima (spero di no!!) delle romantiche, ma ancora credo alla favola di Babbo Natale!

Beh, che dire? Grazie!

Grazie perché queste cose fanno bene.

Grazie perché leggete il mio blog non per ricambiare una mia visita, ma perché vi va di passare e basta.

Grazie perché al di lá del fatto che tutte queste persone non abbiano un volto, é come se fossero accanto a me ed io le sento vicine.

Grazie, grazie, grazie!

Grazie!

venerdì 24 luglio 2009

Pollo Tikka-Masala

Altro giro altra corsa, venghino siori venghino!!!

Non mi sono presa una botta di caldo né tantomeno un colpo di sole, ma piuttosto ho trovato l'ennesima ricetta ammazza-caldo importata dal lontano oriente.

Il viaggio odierno mi porta in India, tra mercati colmi di spezie, sari multicolor e profumo di incenso (mai stata in India, ma questo é quello che mi immagino di quel paese cosí affascinante).

Come dicevo dunque, oggi é la volta del pollo tikka-masala. Che non mi si chieda che significa, ché prendo un fugone che Dio solo lo sa!

La procedura non é complicata. Per le dosi mi sono regolata ad occhio, usando il cucchiaino come unitá di misura ed aggiustando i sapori di volta in volta.

Servono:
  • 2 Petti di Pollo tagliati a dadoni;
  • 1 spicchio di Aglio
  • 1/2 Cipolla tagliata a brunoise (detta in soldoni, tagliata a dadini)
  • Zenzero fresco grattugiato
  • succo di 1 Limone
  • Coriandolo in Polvere
  • Peperoncino
  • Semi di Cumino triturati
  • Cardamomo in polvere
  • Curcuma
  • Cannella
  • Concentrato di Pomodoro
  • Olio di Soja
  • 125 gr. di Yoghurt
  • 1/2 Cipolla
  • Acqua
  • 4 pugni di Riso Basmati lesso
In una ciotola, mescolare l'aglio, la 1/2 cipolla, lo zenzero, tutte le spezie, il succo di limone, il concentrato di pomodoro e l'olio. Amalgamare bene fino ad ottenere una crema densa, dopodiché aggiungere lo yoghurt.

Versare nella ciotola i petti di pollo tagliati a dadi e lasciarli marinare per 1 ora circa.

In una padella rosolare la restante 1/2 cipolla con dell'olio, dopodiché aggiungere i petti di pollo.

Rosolarli brevemente, poi aggiungere dell'acqua e portare a cottura a fuoco basso per circa 15 minuti o fino a che la carne non sará cotta. Se la salsa dovesse addensarsi troppo, aggiungere altra acqua.

Servire i petti di pollo con riso basmati (o pane indiano, ché ci sta come il cacio sui maccheroni), irrorando con la salsa di cottura.

giovedì 23 luglio 2009

Muffins "tex-mex"

Qualche giorno fa, sono stata contattata dalla redazione di "Giallozafferano" per partecipare al contest "Sapore di fida - Ricette sotto l'Ombrellone".


Ebbene, dopo essermi scervellata per trovare qualcosa che non assomigliasse alle drammatiche tegliate di lasagne (ne conservo il ricordo dei miei vicini di spiaggia ed ancora oggi rabbrividisco al pensiero), ho trovato una soluzione che mi ricordava molto il principio dei cibi per gli astronauti: qualcosa di nutriente, leggero e che occupasse poco spazio.

Purtroppo per me, il mio giá da tempo acciaccato computer ha deciso di abbandonarmi, mandando in malora ogni buon proposito.

Il contest é finito, senza che abbia avuto modo di parteciparvi ('ccipicchia!). Ho peró da oggi un nuovo computer e deciso quindi di postare ugualmente la mia idea, anche se da "off-sider":

Allora, la mia idea sono dei muffins salati, in stile "tex-mex".

Per realizzarli, ho usato:

  • 125 gr. di Farina
  • 100 gr. di Farina di Mais
  • 1 bustina di Lievito in Polvere
  • 250 gr. di Bacon magro a dadini arrostito in padella
  • Peperoncino fresco sminuzzato (facoltativo)
  • Sale
  • 1 Uovo
  • 1 cucchiaio scarso di Zucchero
  • 250 ml di Latte
  • 4 cucchiai di Salsa Ketchup Messicana

Mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi. In una seconda ciotola, sbattere leggermente l'uovo ed unirvi poi il latte ed il ketchup. Unire poi il tutto, aggiungendo i cubetti di bacon ed evitando di lavorare l'impasto troppo a lungo.

Distribuire l'impasto nelle formine da muffin (non posso quantificarle, perché le mie erano medio-grandi e ne sono venute poche) ed infornare in forno pre-riscaldato a 200° per 15/20 minuti.

Fare la prova stuzzicadenti, dopodiché sfornarli e lasciarli raffreddare su una gratella.

P.S.: lo so che il forno in questi giorni é un suicidio, ma se si ha il coraggio di portare le lasagne in spiaggia, perché non i muffin?

giovedì 16 luglio 2009

Il Pane con la Pasta Acida

Quando ho sentito parlare per la prima volta del "Sauerteig" (letteralmente: impasto acido) ho pensato a qualche intingolo andato a male che veniva "riciclato" e rivenduto per buono a scapito dei consumatori finali.

Santa ignoranza!!!

Il Sauerteig invece, altro non é che un impasto molto cremoso derivato dalla fermentazione della farina di segale con acqua e miele. Viene utilizzato fondamentalmente per fare il pane e conferisce all'impasto un aroma ed un gusto molto particolare e fresco. Ne prolunga inoltre la freschezza per via dei batteri in esso presenti.

Farlo in casa sembra sia facilissimo. Io ho preso le istruzioni in rete, tradotte e copiate pari pari.

Ci sono diversi metodi per farlo, ma io riporto quello piú facile e veloce: si mescolano in un barattolo a tenuta ermetica da 1 Litro, 50 gr di farina di segale, 100 gr. di acqua e 15 gr. di miele. Si chiude il barattolo e si pone per 48 ore in un luogo caldo (tipo il davanzale della finestra esposta al sole), rimescolando leggermente ogni 12 ore. Si mantiene per 3 settimane.

Io ho la fortuna di comprarlo giá bello e fatto, per cui lascio a voi il "brivido" del fai-da-te.

Per fare il pane con la MdP, ho usato:
  • 300 ml di Acqua a 25° circa
  • 75 gr. di Sauerteig
  • 500 gr. di farina "0"
  • 10 gr. di Lievito in polvere
  • 10 gr. di Sale
  • 1 cucchiaino di Zucchero (non é necessario, ma io lo metto sempre per "solleticare" il lievito)

Si mettono nella MdP tutti gli ingredienti nell'ordine, avendo cura di tenere separati il sale dallo zucchero.

Si avvia la macchina con programma "Normale", a doratura intensa.

Personalmente, dopo il "BIP" della macchina, ho aggiunto delle mandorle, ma non sono necessarie.

A cottura ultimata, si sforna su una gratella e si lascia raffreddare (se si resiste dal sbranarlo, s'intende)


Pollo allo Yoghurt

É tornato il caldo e, viste le piogge dei giorni scorsi, la cosa non mi dispiace poi tanto.

In giornate come queste, per cercare ispirazioni culinarie che escludano l'uso del forno, mi lascio consigliare da chi nel caldo ci vive (che gli piaccia o no).

Ecco qui che comincio a fare viaggi immaginari alla volta di paesi africani, asiatici o latino americani e cerco, attraverso la loro cucina, di capire come riescano a superare temperature torride senza abbuffarsi di gelati tutto il giorno.

La mia bussola, mi ha portato in Nepal (se mi leggesse Niki, mi chiederebbe sicuramente se non abbia nient'altro di meglio da fare che atterrare dalle sue parti).

Ho trovato un piatto che non è niente male e che, data la predominanza dello yoghurt come ingrediente principale, non dà a fine pasto l'effetto "principe ranocchio stravaccato sulla sedia".

Per farlo, ho usato:
  • 4 Cosce di Pollo
  • 1 pezzo di Zenzero fresco
  • 4 spicchi di Aglio (no panic, poi spiego)
  • 2 bicchieri di Yoghurt
  • 2 cucchiai di Latte
  • 1 Peperoncino sminuzzato (facoltativo)
  • 1 cucchiaio di Mandorle spellate, sminuzzate e tostate
  • 2 semi di Cardamomo sminuzzati
  • Sale
  • Riso Basmati

Ho sminuzzato finemente in un mortaio 3 spicchi di aglio insieme allo zenzero e ridotto il tutto ad una pappetta (nonostante la grande quantitá di aglio, i suoi effetti collaterali per qualche motivo a me sconosciuto vengono neutralizzati dallo zenzero. No panic!).

In una ciotola, ho mescolato lo yoghurt col latte, ho aggiunto il miscuglio aglio/zenzero ed il peperoncino e lasciato macerare il tutto per una mezz'ora circa.

In un tegame, con poco ghee (o burro o olio) ho soffritto leggermente la cipolla ed il 4. spicchio d'aglio tagliati a dadini.

Dopo aver sciacquato le cosce di pollo, le ho asciugate con carta da cucina, le ho sforacchiate col coltello e rosolate nello stesso tegame.

Ho aggiunto il composto di yoghurt insieme a mezzo bicchiere di acqua, alle mandorle ed al cardamomo. Ho salato e lasciato stufare a fuoco medio per un'ora circa.

A cottura ultimata, ho servito il pollo con del riso basmati lesso e la salsa allo yoghurt.

C'é da dire una cosa: per questo piatto si possono ridurre notevolmente i tempi di cottura se si utilizzano dei petti di pollo tagliati a quadrotti.

Io comunque stavo sul balcone a leggere un libro, per cui il caldo in cucina non mi ha raggiunto per niente...



Ah, con questo piatto, partecipo alla raccolta di Betty

mercoledì 15 luglio 2009

Ma possibile che capitino tutte a me?!?

Io non lo so com'é, ma credo veramente di essere la figlia segreta d Mr. Bean.

Cosa é successo? É successo che, qualche settimana fa (e bada ben, ho detto settimana), mi era preso lo schiribizzo di farmi i germogli di broccoli da mangiare in insalata.
Come al solito, tutta bella scodinzolante per l'entusiasmo del nuovo giuoco con cui giuocare, mi sono apprestata a mettere a bagno i semini.
Cambio l'acqua tutti i giorni, li metto al sole, li sciacquo con amore, ci parlo, ci riparlo e ci straparlo. Passata una settimana (quasi due) senza che manco uno di quei piccoli bastardi si fosse degnato di fare capolino con la radice, mi sono riletta le istruzioni nella bustina che dicevano chiaramente: "...tempo 3-4 giorni, i semi cominceranno a germogliare..."
Frustrata nel profondo per l'evidente insuccesso, ho buttato tutto nel vasone dei fiori del balcone e in un angolo bello nascosto, per evitare che si vedesse la "magagna". Se non altro, mi sono detta, continuando a deteriorarsi faranno da concime alle fucsie.
Beh stamattina andando ad innaffiare i fiori, che ti vedo? L'Amazzonia ti vedo.
Ve possinammazzavve, ho pensato (beh, stando da sola in casa ed in terra straniera, l'ho anche detto a voce "sostenuta". Tanto non mi capisce nessuno...).
Oltretutto, mi sono premurata allora di buttare 'sti germogli talmente lontano dalla mia portata che ora non li posso nemmeno usare.
Non arrivo a raccoglierli, porca paletta!!!

lunedì 13 luglio 2009

Garganelli con Melanzane, Zucchine e Menta

Quest'anno l'estate é veramente ballerina: a giornate fresche (talvolta un po' troppo) segnate da interminabili piogge, si alternano lunghe ore di sole che infuocano l'aria, la casa e soprattutto la cucina :-(

Ieri é stata una di quelle volte ove si puó dire che si poteva respirare tranquillamente e non é piovuto nemmeno troppo. Ne ho approfittato dunque per darmi alla cucina "calda" e preparare dei garganelli con le zucchine e le melanzane.

Ho usato:
  • 180 gr. di Garganelli
  • 1 spicchio di Aglio
  • Olio evo
  • 1 pizzico di Peperoncino (facoltativo)
  • 1 Zucchina
  • 1 Melanzana
  • 2 cucchiai di Aceto Balsamico
  • 1 mazzetto abbondante di foglie di Menta
  • Sale

In una padella ho messo a rosolare l'aglio con dell'olio evo. Ho aggiunto il peperoncino (facoltativo), la zucchina e la melanzana tagliate a dadoni e fatte arrostire ben bene.

Dopo aver aggiustato di sale e a cottura ultimata delle verdure, ho aggiunto l'aceto balsamico e le foglie di menta tagliate a striscioline.

Ho cotto i garganelli in abbondante acqua salata e li ho scolati leggermente al dente. Li ho uniti alla dadolata di verdure, mescolato e servito.

venerdì 10 luglio 2009

Uozzamerica...

Vedo qui e lí che vengono pubblicate diverse ricette sulle cheese cake. Approfittando di un raro momento di luciditá del mio pc, mi sbrigo a postare la mia versione.

Qualche giorno fa, nel fare la spesa ho trovato un tipo di formaggio chiamato "Schichtkäse" (letteralmente "formaggio a strati") il quale, narrava la confezione, si prestava per le preparazioni al forno.

Essendo io curiosa come una scimmia e non avendolo mai visto prima, l'ho voluto provare.

Cosa dire di lui? La consistenza é quasi granulosa (un po' piú "spessa" della ricotta), mentre il gusto é leggeremene acidulo. Il contenuto di grassi é ridotto rispetto a quello della Philadelphia - 20% - e questo ne fa di lui un buon candidato per le prossime zingarate in cucina, sia dolci che salate.

Per la cheese cake, ho usato:
  • 25 Biscotti (i classici frollini per la prima colazione)
  • 50 gr. di Burro
  • 1/2 cucchiaino di Cannella in polvere
  • 1 cucchiaio di Miele
  • Sale
  • 500 gr. di Schichtkäse o ricotta o Philadelphia o icché vi pare
  • 250 gr. di Yoghurt
  • 160 gr. di Zucchero
  • 3 Uova
  • 1 Limone (solo la scorza grattugiata)
  • 1/2 fialetta di aroma alla Vaniglia

Col minipimer ho frantumato i biscotti, ho unito il burro, la cannella, il miele, un pizzico di sale e continuato a mescolare fino a che ho ottenuto una pasta granulosa.

Versato la base in un anello da dolci di 22 cm circa appoggiato su un telo di silicone, livellato e messo in forno a 180° per 5 minuti circa.

Nel frattempo, in una ciotola ho mescolato il formaggio con lo yoghurt, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone, la vaniglia e le uova una ad una.

Una volta ottenuta una crema liscia, l'ho versata sulla base ormai fredda e rimessa in forno, sempre a 180° per un'ora circa. Gli ultimi 5 minuti, ho azionato il forno ventilato per accelerare l'indoratura.

A tempo scaduto e ad indoratura avvenuta della torta, l'ho lasciata in forno spento per un'altra ora.

Qui c'é da dire una cosa: durante la cottura, il dolce é cresciuto quasi come fosse un soufflé ed é stata una fortuna che l'anello fosse cosí alto (circa 10 cm.). Fortuna (o sfortuna) che durante la fase di riposo, si sia "ammosciato" e compattato.

Dopo averlo fatto freddare, l'ho messo in frigorifero per un paio di ore e l'ho servito con una salsa ai frutti rossi.

mercoledì 1 luglio 2009

Cronaca di un "crimine" alla Fantozzi

Vista cosí, sembra di essere sulla scena del crimine di CSI Kronberg (tanto per farla un po' piú "de noantri").

In realtá, questo é quello che rimane di una giornata passata a raccogliere ciliegie lungo la strada che ci porta verso casa.

Non so chi di voi ricorda la canzoncina della Bella Tartaruga la cui morale era: chi corre si perde il meglio della vita.

Per restare in tema tartarugoso dunque, la strada dei ciliegi l'ho sempre percorsa in macchina e non ho mai fatto caso a quanti alberi ci fossero a bordo strada, né soprattutto a quanto fossero carichi di frutti.

Approfittando di una passeggiata serale e armata di busta, marito e buona volontá, ci siamo dati alla raccolta selvaggia di ciliegie.

Il bottino é stato piuttosto grassoccio, per cui ho deciso di destinarne una parte per farci la marmellata che mi avrebbe allietato nei mesi invernali. Perché parlo al condizionale? Perché la procedura per realizzare la marmellata é andata come da programma: snocciolate una per una (una mangiata e una messa da parte), pesate ed aggiunto lo zucchero 2:1 (1 parte di frutta e metá di zucchero), cotto leggermente, schiumato e messo nel barattolone sterile.

Fino a qui, niente di strano. Il bello (si fa per dire) é arrivato quando ho dovuto girare il barattolo per far sí che si creasse il sottovuoto: é letteralmente esploso, "sparando" a raggiera il suo contenuto.

Non so se si possa immaginare cosa succede quando un futto a bacca rossa con zucchero gelificante a presa rapida incontra una cucina le cui piastrelle e relative fughe sono bianche...

Io non ho avuto la fortuna di immaginarlo, ma la grande sfiga di constatarlo :-(

Tra un "moccolo" e l'altro, non mi é rimasto altro che ciucciare la carta da cucina usata per togliere il grosso dello sfacelo.
Ora manco a dirlo, non solo torno a riprendere la macchina, ma appena ripasso davanti agli alberi melliflui, accelero e cosí mi passa la tentazione.