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mercoledì 23 dicembre 2009

Il Tiramisu

Non c'é blog che non abbia pubblicato questa ricetta.

Siccome piú siamo meglio stiamo, vedo di aggiungermi al gruppo (anche perché sfido chiunque a resistere dalla tentazione di farlo).

Di scuole di pensiero riguardo alla ricetta ne ho lette di tutti i colori: pavesini sí o no, liquore sí o no e se sí quale, panna o non panna, ecc.

Io resto ferma sulla mia versione e mi affido alla mia ricetta cavallo di battaglia, e cioé:
  • 5 Uova (rosso + albume)
  • 140 gr. di Zucchero
  • 500 gr di Mascarpone
  • Rhum (a naso e, soprattutto, al gusto)
  • 1 tazza di Caffé ristretto
  • 1 pizzico di Sale
  • Savoiardi
  • Cacao Amaro
In una ciotola, si sbattono i rossi d'uovo con lo zucchero per almeno 10 minuti, fino a che diventano belli gonfi e giallo chiaro chiaro.

Nel frattempo preparo il caffé e, per renderlo piú ristretto, lo faccio ridurre in un pentolino (trucco n. 1).

Lo verso poi in una bottiglietta spray munita di pompetta per creare la pressione (trucco n. 2). Con questo sistema, evito che il caffé caldo impregni eccessivamente i biscotti, rendendo il dolce una "mappazza" subito dopo il primo taglio.

Al composto di uova e zucchero, unisco il mascarpone e lo amalgamo delicatamente, fino a far scomparire completamente i grumi. Aggiungo poi il rhum (io uso quello scuro)

Monto a neve bella ferma gli albumi a temperatura ambiente, aggiungendo un pizzico di sale. Unisco poi il tutto alla crema di mascarpone, mescolando con movimenti delicati dal basso verso l'alto.

Ora arriva il momento clou: dispongo i savoiardi in una pirofila, con la parte zuccherata rivolta verso l'alto.

Con la pompa-bottiglietta spruzzo il caffé uniformemente sui biscotti, dopodiché verso la crema.

Spolvero di cacao e procedo col secondo strato, ripartendo dai savoiardi a zucchero in su e chiudendo il cerchio con tanto cacao.

Lascio in frigorifero a riposare o lo metto direttamente nel congelatore.

Di solito uso la teglia bassa e larga, per cui piú di due strati non vengono. Tre li regge comunque bene.

Inutile ricordare che va preparato con almeno un giorno di anticipo, sia per dare tempo ai biscotti di ammorbidirsi, sia per far inumidire tutto il cacao (una volta, presa da un attacco di gola, a momenti mi strozzavo!)

Colgo l'occasione per augurare buone Feste a tutti ed un arrivederci a presto!!



lunedì 21 dicembre 2009

Curry di Verdure

Questo week-end ha fatto veramente freddino e, cosa che mi ha rincuorato un po' (mal comune, mezzo gaudio), é stato il fatto che a battere i denti non fossi da sola: l'Europa é tutta avvolta dalla morsa del freddo e pare che questo Natale molti lo passeranno a bere corposi vini rossi, magari caldi e arricchiti da un po' di zucchero, qualche bella stecca di cannella, chiodi di garofano e scorze di arancia e limone...

La foto, a dispetto dell'orario mostrato, l'ho fatta alle 9 del mattino...

L'importante, in questi casi, é non perdersi d'animo. Mutandoni di lana, maglione corazzato, guanto con rinforzino, "materasso" (che sarebbe il piumino lungo fino ai piedi), cappello e paraorecchie e via a passeggiar pe' boschi a godere della vista della neve che scende copiosa.

Per cena, ci siamo ricompensati dal tanto freddo concedendoci una bella zuppa di zucca speziata e, come contorno, un curry di verdure.

Per preparare le verdure, ho usato:
  • 1 Porro
  • 3 Patate
  • 3 Carote
  • 1/2 Cavolfiore
  • 1 cucchiaio di Ghee
  • 1 cucchiaino di Curcuma
  • 1 cucchiaino di Semi di Cumino
  • 1 cucchiaino di Semi di Finocchio
  • 1 cucchiaino di Curry
  • 1 bicchiere di Latte
  • Sale
In un tegame, col ghee ho ammorbidito a fuoco dolce il porro.

Ho aggiunto le patate sbucciate e tagliate a dadini e rosolato per qualche minuto.

É stata poi la volta delle carote, sbucciate e tagliate a rondelle e dei cavolfiori, lavati e divisi in cimette.

Col mortaio, ho pestato finemente i semi di finocchio.

In una tazza, con un goccio d'acqua ho stemperato la polvere di curcuma, i semi di finocchio pestati, il curry ed i semi di cumino. Ho mescolato bene e versato sulle verdure.

A tegame coperto e fuoco basso, ho portato a cottura.

Ho regolato di sale ed aggiunto il latte.

Sará stata la zuppa, sará stato il curry piccante o forse l'abbondante vino bevuto (?), ma alla fine sono perfino riuscita a raggiungere una temperatura corporea accettabile...


venerdì 18 dicembre 2009

Filetti di Orata su letto di Gamberi con salsa Aioli e Curry Rosso

Altro corso di cucina all'insegna del menú di S. Silvestro e altra mega mangiata (ma io vado lí solo per imparare, mica per altro...)!!!

Ieri sera il nostro mastro cuoco ha voluto essere magnanimo (mai parola fu piú azzeccata) con noi, decidendo all'ultimo minuto la preparazione di "solo" 5 portate, anziché 7.

Inutile dire che alla 3. giá volevo sventolare bandiera bianca, ma é pur vero che ho una reputazione da difendere e che a certe sfide non mi tiro indietro

Anche questa serata é stata all'insegna di piatti provenienti da svariati paesi del mondo.

Uno di quelli che piú ha attirato la mia attenzione, non solo per il gusto ma anche per la relativa velocitá di preparazione, sono stati i filetti di orata adagiati su un letto di gamberi, conditi da una salsa aioli e curry rosso.

Occorrono:
  • 1 Kg. ca di Filetti di Orata
  • Farina per impanare i filetti
  • 1 Limone
  • 1/2 Kg. di Gamberi lessi e giá sgusciati
  • 2 Cipolle Rosse
  • 2 Peperoni Gialli
  • 2-4 Spicchi d'Aglio
  • 1/2 Kg. di Funghi Champignon
  • 100 gr. di Arachidi
  • 1 bicchiere di Panna
  • Brodo Vegetale q.b.
  • 1 bicchierino di Cognac
  • Olio di Arachidi
  • Pasta di Curry Rossa
  • Sale e Pepe
Lavare i peperoni e tagliarli a striscioline. Pulire i funghi con una spazzola e tagliarli a fettine. Tagliare le cipolle a dadini e spremere gli spicchi di aglio fino a ridurli in crema.

In un tegame, con poco olio saltare tutte le verdure a fuoco sostenuto.

Versare il cognac e farlo fiammeggiare (occhio alle sopracciglia!).

Aggiungere le arachidi, i gamberi, la panna ed un goccio di brodo, mescolando il tutto.

Insaporire col sale, pepe e la pasta di curry (occhio che pizzica di brutto!!).

Infarinare i filetti di orata da ambo i lati e friggerli per qualche minuto.

Comporre il piatto versando la salsa aioli coi gamberi e le verdure e completando con i filetti di orata.

Data la massiccia presenza di aglio, sconsiglio di preparare questo piatto in occasioni tipo Capodanno, ove la gente ad una certa ora si bacia ed abbraccia... Capisciammé...



giovedì 17 dicembre 2009

Pesto di Spinaci

Non capita tutti i giorni di trovare nel mio supermercato preferito gli spinaci e, soprattutto, non capita tutti i giorni di trovare nel mio supermercato preferito gli spinaci provenienti dall'Italia.

Ancora sono fermamente convinta di voler rimanere in terra teutonica, ma é anche vero che quando ho l'occasione di comprare qualcosa originaria del bel Paese, beh non dico di no.

Ho comprato 'sta bustata di spinaci belli verdi con l'intenzione in origine di farci la pasta (nel senso delle tagliatelle paglia e fieno senza paglia).

Quando ho visto che di pasta in cucina ne avevo in abbondanza, ho ripiegato sul piano B, o meglio, sul piano P.

Sí, perché mi sono lasciata tentare dal verde brillante delle foglie e volevo provare a prepararlo in modo diverso dal solito.

Che mi sono inventata? sicuramente nulla di nuovo, ma la chiamerei piuttosto una reinterpretazione del piú famoso pesto.

Ho usato:
  • 500 gr. di Spinaci
  • 100 gr. di Noci
  • 50 gr. di Semi di Girasole (avevo in origine pensato ai pinoli, ma ho scoperto all'ultimo minuto che mi mancavano e allora ho fatto come... a Faenza, cioé senza)
  • Parmigiano e Pecorino (a occhio, non li ho pesati)
  • 1/2 Spicchio di Aglio
  • Olio evo
  • Sale e Pepe
Dopo aver lavato gli spinaci, li ho lessati quasi a secco (li ho messi gocciolanti in un tegame, senza aggiungere altra acqua), salando leggermente a fine cottura.

Li ho trasferiti poi nel bicchiere del frullatore, aggiungendo le noci, i semi di girasole leggermente tostati e tutti gli altri ingredienti.

Frulla frulla, é venuta una mezza tonnellata di pesto (come avrebbe potuto essere altrimenti?).

Un parte l'ho usata per condirci gli spaghetti, una parte l'ho congelata in attesa di usi futuri ed una parte l'ho utilizzata in versione tortina monoporzione.

In un tegamino da forno, ho messo una nocciola di burro, ho adagiato delle patate lesse tagliate a spicchi, una dadolata di speck, il pesto, altre patate, una spolverata di formaggio, una di pepe e via in forno a 200° per 1/2 ora circa.

Com'éra? "... Ai posteri l'ardua sentenza..."


mercoledì 16 dicembre 2009

Creste di Gallo con Prosciutto e Zucchine

Il titolo del post, é come aver svelato a chi legge un giallo il nome dell'assassino.

Effettivamente non é un piatto che richieda particolari ingredienti né elaborate preparazioni.

É peró una mano santa quando QUALCUNO arriva la sera ad un orario IMPROBABILE e col canino affilato...

Occorrono:
  • 1/2 Cipolla tagliata a dadini
  • 1 fetta di Prosciutto crudo tagliata piuttosto spessa
  • 2 Zucchine
  • Sale, Pepe e Peperoncino
  • Olio evo
  • 200 gr ca di Creste di Gallo (o altro formato di pasta)
In una padella, rosolare la dadolata di cipolle.

Aggiungere le zucchine tagliate a quarti di rondella e saltarle a fuoco vivace per farle colorire da ogni lato.

É la volta della fetta di prosciutto tagliato a pezzotti irregolari. Farlo rosolare insieme alle verdure, quel tanto che basta per sciogliere il grasso.

Insaporire col peperoncino ed eventualmente col sale (occhio a quello del prosciutto!) ed il pepe.

Lessare la pasta e, un minuto prima del termine della cottura, scolarla.

Versarla nella padella con le verdure, aggiungere un goccio dell'acqua di cottura e mescolare, amalgamando bene il tutto.

Piatto faffú e canino del Sig, QUALCUNO rientrato in tempo!!



martedì 15 dicembre 2009

Pollo al Masala

Ho voluto provare l'ennesima ricettina indiana. Questa me l'ha data un ex collega, indiano DOC (e quindi non é una delle mie zingarate in cucina!).

L'unica differenza con la ricetta originale, é l'uso piú moderato dell'aglio e del peperoncino. L'uno per via del giorno lavorativo a seguire; l'altro perché quando gli indiani ci si mettono, sanno essere veramente... "focosi"!

Ho usato:
  • 2 cucchiaini di Semi di Papavero bianchi
  • 2 cucchiaini di Anacardi
  • 1 pezzetto (2 cm. ca) di Zenzero fresco
  • 1/2 spicchio di Aglio
  • 1/2 cucchiaino di Cannella in polvere
  • 1/4 cucchiaino di Chiodi di Garofano
  • 1/4 cucchiaino di Cardamomo
  • 1/4 cucchiaino di Curcuma in polvere
  • 1/2 cucchiaino di Peperoncino
  • 1 1/2 cucchiaino di semi di Coriandolo
  • Olio di Semi
  • 1 Cipolla tagliata a dadini
  • 1 barattolo di Pomodori pelati sminuzzati
  • 1/2 cucchiaino di Zucchero
  • 1 bustina di Zafferano (come colorante)
  • 1 tazza di Latte
  • Sale
  • 250 gr di Petto di Pollo tagliato a dadi 2x2
Si comincia col tostare leggermente i semi di papavero e gli anacardi in un padellino antiaderente.

Metterli poi in un mortaio ed aggiungere tutte le spezie. Pestacchiare il tutto a dovere, fino ad ottenere una pasta.

In un tegame, con l'olio di semi ammorbidire a fuoco dolce le cipolle. Aggiungere poi i pomodori sminuzzati, la pasta ottenuta, lo zucchero e lo zafferano sciolto in un goccio d'acqua.

Lasciare cuocere per qualche minuto (neanche piú di tanto) ed aggiungere infine il latte, aggiustando di sale.

In una padella, con un goccio d'olio saltare a fuoco sostenuto i petti di pollo fino a farli indorare. Unirli poi alla salsa. FATTO!

Si possono mangiare cosí o, come ho fatto io, accompagnati da riso lesso.



venerdì 11 dicembre 2009

La Torta Sacher

Ci ho pensato su qualche giorno se postare o meno questa autentica botta di calorie, ma visto che la temperatura é finalmente calata e per il fine settimana é prevista qui da noi addirittura la neve, perché no?

Ricordo di averla fatta per la prima volta diverso tempo fa, ma mi si depositó sullo stomaco come una zavorra piombata (forse perché la sbranai? Mi avvalgo della facoltá di non rispondere!).

Questa l'ho sfornata durante l'ennesimo corso di cucina (finché dura...) .

Se si esclude il piccolo "incidente" che mi ha costretto a rifare la copertura finale, costringendomi - non volevo, mi hanno forzato!!!! - a portare a casa un intero barattolo di cioccolato semi-solido spalmabile ('na goduria, altro che sofferenza!!), la torta é venuta proprio... zozza!!

Per farla, ho usato:
  • 120 gr di Cioccolato Fondente
  • 100 gr di Burro
  • 100 gr di Zucchero in Polvere
  • 5 Rossi d'Uovo
  • 4 Chiare d'Uovo
  • 1/2 stecca di Vaniglia (i Semi)
  • 50 gr di Farina
  • 120 gr. di Mandorle tritate
  • 200 gr di Marmellata di Albicocche
Per la copertura:
  • 100 gr di Cioccolato Fondente
  • 300 gr di Zucchero
  • 60 gr di Cacao in Polvere
  • 1/8 L di Acqua
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e tenerlo in caldo.

In una ciotola, lavorare energicamente il burro con i rossi d'uovo ed 1/3 dello zucchero in polvere. Aggiungere poi i semini della vaniglia ed il cioccolato fuso tenuto in caldo.

Montare a neve ferma gli albumi ed aggiungere il restante zucchero, unendo poi delicatamente al composto di cioccolato con movimenti dal basso verso l'alto. Aggiungere la farina setacciata e le mandorle, amalgamando il tutto.

Versare l'impasto in una teglia di 22 cm di diametro precedentemente imburrata e ricoperta di farina o pangrattato (o una di silicone, omettendo il resto) e cuocere in forno precedentemente riscaldato a 180°, scomparto centrale, per 40-50 minuti circa. Fare la prova stecchino e lasciare poi raffreddare.

Per la copertura, spezzettare il cioccolato, mescolarlo con gli altri ingredienti e farlo sciogliere a fuoco dolce, sempre mescolando. Sará pronta, non appena si verranno a formare dei "nastri" sulla superficie.

Versare la copertura in una ciotola e, con un cucchiaio di legno, continuare a mescolarla fino a farla diventare una massa lucida ma semiliquida.

Riprendere la torta, tagliarla a metá, spalmare la parte inferiore con la marmellata di albicocche e ricomporre il dolce.

La marmellata che resta, allungarla con un goccio di acqua e farla bollire qualche minuto, passarla attraverso un colino ed usare questo sciroppo per lucidare la torta.

Versare la copertura di cioccolato in modo uniforme (cosa avrei dato per essere io quella torta in quel momento!!!), lasciarla asciugare e finalmente azzannarla come si deve!!



mercoledì 9 dicembre 2009

I Rognoni Trifolati

Nonostante viva ormai da qualche anno in territorio teutonico, l'imprinting romano non l'ho dimenticato.

Devo dire che in casa molti progressi sono stati fatti in fatto di abbattimento di pregiudizi culinari, ma su certi punti la mia dolce metá é irremovibile!!

Fortuna mia e sua, sono una persona molto accomodante e soprattutto so aspettare (sangue 'taliano tengo!!!). Quando mangiamo insieme accontento i suoi gusti, ma appena si presenta l'occasione di rimanere a casa da sola, mi scateno con quello che piace a me.

Sono riuscita a trovare i rognoni (i reni) di vitello e, approfittando di una cena di lavoro di Ciccio, me li sono spadellati bene bene!!

Non so se la preparazione sia la scoperta dell'acqua calda, ma io l'ho imparata cosí da mia madre e cosí la ripropongo.

Ho usato:
  • 1 Rognone medio
  • Aceto
  • 1 Spicchio di Aglio
  • Sale, Pepe e/o Peperoncino
  • abbondante Prezzemolo
La cottura é molto "faffú". Quello che invece é piuttosto "rognoso", é la preparazione della carne prima della cottura. É forse da questo che i rognoni hanno preso il nome?

Separare i rognoni dal grasso centrale ('na gran rottura, ma tant'é il bene che mi aspetta...) e tagliarli poi a tocchetti.

Metterli a mollo in una ciotola contenente aceto per 15-20 minuti circa, per eliminare l'odore forte che emanano.

In una padella (io per questa operazione uso solo quella di ferro, come mamma m'insegna), con dell'olio evo rosolare l'aglio. Aggiungere poi la carne scolata dall'aceto e farla andare a fuoco sotenuto.

Eliminare la gran parte del liquido che si verrá a formare, aggiustare di sale, pepe e/o peperoncino e portare a cottura, aggiungendo un ulteriore goccio di aceto.

Servire (in questo caso, servito a me) in tavola cospargendo di tanto prezzemolo fresco tritato.

A volte, sono queste le piccole soddisfazioni che mi rendono felice.


lunedì 7 dicembre 2009

Sono cavoli amari? No, Cavoli Rossi alle Arance e Mirtilli Rossi

Io sono pigra, ma pigra pigra pigra. Quanto pigra? Come un'otaria spiaggiata (magari un po' piú magrolina).

Perché questo esordio? Perché qualche giorno fa postai la ricetta "faffú" dei cavoli alle mele rosse, andando quasi fiera del fatto che avessi realizzato questo piatto con la pentola a pressione evitando il passaggio della marinatura di 24 ore.

Beh, avendo questa volta rispettato le regole, devo ammettere che il risultato finale é stato decisamente diverso da quello precedente (mi sono quindi ampiamente bacchettata le dita col righello).

La versione di oggi é con le arance e marmellata di mirtilli rossi e, malgrado le apparenze, non li ho mangiati per colazione.

Ho usato:
  • 600 gr. di Cavoli Rossi
  • 20 cucchiai ca. di Succo d'Arancia
  • 20 cucchiai ca. di Vino Rosso
  • 4 cucchiai di Miele
  • 4 cucchiai di Marmellata di Mirtilli Rossi
  • 4 cucchiai di Aceto di Vino Rosso
  • qualche Bacca di Ginepro
  • 2-3 fogli di Alloro
  • 3 Arance
  • 1 Cipolla
  • Olio evo o Burro
  • Sale e Pepe
Tagliare i cavoli a striscioline (ho scoperto, a proposito, di aver vinto il poco ambito "Scemo d'oro". Perché? Perché l'altra volta mi sono fatta venire le mani viola a furia di usare la mandolina. Parlando con un'amica e raccontandole l'accaduto, mi ha ricordato che io ho anche la mandolina elettrica. Il resto non lo aggiungo per decenza...).

Aggiungere il miele, la marmellata, il succo d'arancia, il vino, l'aceto, un pizzico di sale e lasciare marinare tutta la notte.

Pelare le arance a vivo e, insieme alle cipolle tagliate a dadini, stufarle a fuoco basso in un tegame con poco olio.

Aggiungere i cavoli con tutta la marinata, le bacche di ginepro (io le ho pestate, come di consueto, nel mortaio), le foglie d'alloro e portare a cottura a fuoco dolce.

Come legante, si possono usare alcuni chicchi di riso Vialone: evita al liquido di diventare troppo "colloso".

Una volta che i cavoli avranno raggiunto la morbidezza desiderata, aggiustare di sale, pepe e, al gusto, di eventuale altra marmellata di mirtilli.

Cosa direbbe ora Gerry Scotti? "Signori.....!!!"




venerdì 4 dicembre 2009

Petto d'Anatra con Spezie per Panpepato e Salsa di Mele al Porto

Nel periodo che precede il Natale, é consuetudine qui in Germania preparare i tipici biscottini al panpepato (ne parlava anche Alex qualche tempo fa).

Personalmente non ho mai amato questi biscotti, forse per la presenza di qualche spezia troppo predominante sulle altre.

Beh, poi é successo 'o miracolo: ho comprato la mia rivista di cucina preferita e lí ho trovato la ricetta per realizzare la mistura di spezie da me e di utilizzarla in versione salata.

Sará che la mistura prevedeva altre spezie, sará che io ho tostato un chicchillino di troppo i semi, sará che ormai col mortaio sono diventata una maestra, ma stavolta mi sono baciata le orecchie da sola per l'entusiasmo e conto di usare la polvere ottenuta anche per i famosi biscotti.

Per la mistura di spezie, ho utilizzato:
  • 2 gr. di Pimento
  • 2 gr. di Semi di Coriandolo
  • 2 gr. di Anice Stellato
  • 1 gr. di Semi di Cardamomo
  • 2 gr. di Macis
Tutte queste spezie vanno tostate per qualche minuto in una padellina antiaderente, dopodiché andranno pestacchiate a dovere fino ad ottenere una polvere. Setacciarle attraverso un colino ed aggiungere poi (cosa che io non ho fatto) 2 gr. di zenzero in polvere, 6 gr. di chiodi di garofano in polvere e 20 gr. di cannella in polvere.

Per il petto d'anatra con la salsa, ho usato:
  • 1 Petto d'Anatra da 400 gr. ca.
  • 1 e 1/2 cucchiaio di Spezie per Panpepato (vedi sopra)
  • 3 cucchiai di Miele liquido
  • 400 ml di Brodo (la ricetta originale prevede il fondo d'anatra, che qui si trova giá in barattolo)
  • 2 Cipolle
  • 1 Mela
  • 200 ml di Porto
  • 1 cucchiaino di Fecola o di Maizena
  • Sale, Pepe, Zucchero
  • 2 rametti di Estragone
La pelle del petto d'anatra andrá tagliata a rombi, avendo cura di non intaccare la carne.

Mescolare il miele con le spezie per il panpepato e, con un pennello da cucina, distribuirle sulla carne,  lasciandola marinare per un'ora circa.

Portare ad ebollizione il brodo (od il fondo) e farlo ridurre della metá.

Sbucciare le cipolle e le mele. Privare queste ultime del torsolo a ridurre il tutto a dadini.

In una padella, rosolare a fuoco sostenuto la carne dal lato della pelle per 3 minuti circa (non serve aggiungere grassi, dato che l'anatra ne ha di suo). Rivoltarla e cuocerla per altri 2. Metterla in una teglia ed infornarla a forno preriscaldato a 140° per circa 10-15 minuti.

Nella padella dove é stata rosolata la carne, eliminare l'eventuale grasso in eccesso ed usarla per stufare le cipolle con le mele. Aggiungere il porto, il brodo e portare a cottura, facendo ridurre ulteriormente la salsa della metá.

Aggiungere un pizzico di zucchero, regolare di sale e pepe e legarla con la maizena o la fecola disciolta in un poco di acqua fredda.

Separare le foglie di estragone dai rametti, tagliuzzarle grossolanamente ed aggiungerle alla salsa.

Dopo aver sfornato la carne, lasciarla riposare 2-3 minuti prima di tagliarla a fette e servirla con la salsa.

Tutto 'sto pappié di roba, é molto piú a dirsi che non a farsi. Lo garantisce una che di solito si mette ai fornelli quando gli altri giá cominciano a mangiare...



mercoledì 2 dicembre 2009

Bistecche di Cavallo con Fagioli Neri al Curry Rosso e Rösti di Verdure

Di nuovo alle prese con un nuovo corso di cucina!

Stavolta era incentrato sul menu di Natale. Il menu era tuttavia alquanto improbabile, visto che le portate provenivano da diversi paesi del mondo e che, con la nostra tradizione culinaria non avevano molto a che fare.

Sta di fatto che comunque come al solito, mi sono fatta delle belle risate e, cosa da non sottovalutare, anche una bella mangiata. Siamo nati per soffrire? E allora soffriamo come si deve!!

Una delle portate, é un piatto proveniente da Trinidad e Tobago (appunto), sicuramente riveduto e corretto per adeguarsi ai nostri gusti.

L'ho realizzato, usando i seguenti ingredienti:
  • 600 gr. di Bistecche di Cavallo
  • 200 gr. di Funghi Cardoncelli
  • 1 Cipolla
  • 1 Peperoncino
  • 1 cucchiaino di Curry Rosso in Pasta (si trova, credo, nei negozi orientali, oppure si puó fare in casa)
  • 200 ml di Panna da Cucina
  • 200 ml di Brodo Vegetale
  • 1 barattolo di Fagioli Neri
  • 500 gr. di Patate
  • 100 gr. di Carote
  • 100 gr. di Sedano Rapa
  • 100 gr. di Coste di Sedano
  • 2 Uova
  • 2 cucchiai di Farina
  • Sale, Pepe, Paprika in Polvere

Pulire i funghi con un panno e tagliarli a fette.

In una padella, con poco olio imbiondire la cipolla tagliata a dadini. Aggiungere poi i funghi e farli saltare per qualche minuto. Insaporire col peperoncino sminuzzato e la pasta curry (occhio perché é molto piccante. Consiglio di partire con una piccola quantitá ed eggiungerla in base al proprio gusto). Versare poi il brodo, i fagioli e la panna e lasciare addensare la salsa. Aggiustare eventualmente di sale.

Per i rösti, sbucciare le cipolle, mondare le carote, pulire il sedano rapa e privare le coste di sedano dei filamenti.

Con una grattugia, sminuzzare le verdure e riunirle in una ciotola (le coste di sedano basterá tagliuzzarle con un coltello). Unire poi le uova, salare, pepare ed aggiungere la paprika.

Con l'aiuto di un cucchiaio, versare piccole quantitá di composto in una padella e cuocere i rösti da ambo le parti, tenendoli poi in caldo.

Cuocere la carne in base al proprio gusto, comporre il piatto e condire il tutto con la salsa al curry.





martedì 1 dicembre 2009

Terrina di Fegato di Maiale

Un'altra delle cose che in questa stagione mi piace da morire (forse farei prima a scrivere cosa NON mi piace) e che, proprio grazie alle temperature non proprio miti, posso mangiare con una certa nonchalance e fare finta che non ingrassi, é la terrina di fegato.

La mangiai per la prima volta qualche anno fa in Francia e da allora fu amore a prima vista ('sti fvanscesi!).

Delle terrine esistono tantissime varianti: in crosta, in gelatina, avvolte nella rete e possono essere di maiale, di pollo, di agnello, di oca, ...

Questa ricetta l'ho ritrovata in una vecchia edizione della rivista "A tavola", sebbene ne abbia modificato parte degli ingredienti (e te pareva).

Ho usato:
  • 500 gr. di Fegato di Maiale
  • 250 gr. di Carne di Maiale macinata
  • 250 gr. di Lardo (se é di Colonnata, tanto meglio)
  • 30 gr. di Fecola
  • 1 Cipolla piuttosto grossa (oppure 2 Scalogni)
  • 1 Spicchio d'Aglio
  • Timo secco
  • Alloro
  • 1 cucchiaino delle seguenti spezie: Pepe, Cannella, Noce Moscata, Chiodi di Garofano
  • Sale e Pepe
Nel bicchiere del frullatore, mettere il fegato, il lardo, la cipolla ed il lardo e triturarli finemente.

Aggiungere successivamente il timo, le spezie (se possibile, sarebbe bene pestare col mortaio i chiodi di garofano ed il pepe, se in grani), la fecola ed amalgamare il tutto.

Aggiustare di sale e versare il composto in una terrina da forno (io ho usato uno stampo di silicone da plum cake). Sbatacchiarlo un po' per fare uscire le eventuali bolle d'aria.

Stendervi 3 foglie d'alloro e cuocere a bagnomaria in forno giá caldo a 200° per un'ora circa. Mezz'ora prima del termine della cottura, coprire la superficie per evitare che diventi troppo scura.

Lasciarlo freddare in forno, avendo l'accortezza di aprire lo sportello dopo un po' di tempo, per permettere l'uscita del vapore residuo.

Una volta freddato, mettere la terrina in frigorifero e lasciarla riposare per 24 ore prima di poterla consumare.

OH: inutile dire che il leggero strato di grasso che si verrá a formare dopo il raffreddamento, appartiene al 99% al lardo (cioé: se é di Colonnata, a chi lo butta, peste lo colga!!!)