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sabato 31 ottobre 2009

Torta alle Pere

Io bloggo, gugolo, leggo, cerco e qualche volta trovo pure.

Cercavo a questo proposito, giá da qualche tempo, una torta alle mele di quelle stile "della mia mamma" e per questo avevo acceso i motori (di ricerca) e cominciato a navigare.

Beh, cerca che ti ricerca, alla fine sono incappata nel blog di Gustosa...Mente e lí sono stata fulminata da lei, la torta alle mele stile "della mia mamma"!!

Leggendo il suo post, sono stata indirizzata ad un altro blog (avevo un po' l'impressione di stare in un ufficio pubblico e di rimbalzare da una parte all'altra. Sicuramente qui mi sono divertita molto di piú!!), il Cavoletto di Bruxelles ed allora ho capito il perché quella torta mi avesse acchiappato al primo sguardo: la ricetta era stata tratta da un giornale del 1956!!

Io sono nata qualche (piú qualcosina, abbondiamo su!) anno dopo, ma ricette come queste mi hanno portato di botto indietro nel tempo e suscitato i ricordi dell'infanzia ove mia madre spesso preparava torte come queste (o il suo mitico ciambellone che non sono mai riuscita ad eguagliare) per la merenda delle 5 (ci potevo rimettere l'ora!).

Volevo prepararla pure io ed in effetti giá avevo fatto la conta degli ingredienti necessari.

Appena arrivata all'ingrediente clou (le mele), ho purtroppo constatato che c'era un gruppetto di pere che cominciava a ballare la macarena (che tradotto, significa che dovevo toglierle di mezzo e alla svelta!)

Io la ricetta ormai l'ho bella che salvata. La torta che ho fatto io, invece, l'ho stravolta un po'.

Gli ingredienti riportati, sono quelli copiati pari pari. Quelle scritto in verde (su sfondo nero, che pretendi?!?), sono le modifiche che ho apportato.

Ho usato:

  • 2 Uova
  • 150 gr. di Zucchero
  • 180 gr. di Farina
  • 7 cl di Latte
  • Buccia di 1/2 Limone
  • 1 cucchiaino di Lievito per Dolci
  • Granella caramellata di Nocciole
  • 4 Mele (3 Pere molto molto, alcune troppo mature)
  • 25 gr. di Burro (io... ho dimenticato di aggiungerlo)

Nella planetaria, ho mescolato le uova con lo zucchero per 10 minuti circa. Ho aggiunto poi la farina, il latte, la buccia di limone ed il lievito.

Nella planetaria, ho mescolato le uova con lo zucchero per 10 minuti circa. Ho aggiunto poi la farina, il latte, la buccia di limone ed il lievito.

Ho amalgamato il tutto, dopodiché ho aggiunto la granella di nocciole e le pere (sia quelle che sono riuscita a tagliare a dadi, sia la purea di quelle che mi si sono "squacquarate nel tentativo di tagliarle).

Con una spatola ho amalgamato delicatamente l'impasto e versato il tutto in uno stampo da plum-cake.

Ho cotto in forno a 170° per un'ora scarsa (fa fede la prova stecchino) e lasciato poi raffreddare su una gratella, dopo averla sfornata.

Devo dire che, dato l'alto tasso di umiditá delle pere, il dolce non ha risentito della mancanza del burro (la prossima volta comunque proveró a farla con e vedró la differenza).

Con una tazza di the fumante, ci sta che é una bellezza!


giovedì 29 ottobre 2009

La Gauffre, per gli amici Wafer Belga alle Mele

Che meraviglia approfittare di qualche giornatina un po' grigia per potersi concedere qualche coccola insieme alla dolce metá e ad un bel thé caldo!

Dopo essermi comprata l'ennesimo "impiccio" per la cucina ed averlo puntualmente "parcheggiato" nell'armadio, mi sono finalmente decisa ad usarlo (anche perché avevo la mia dolce metá alle calcagna che, ogni volta che ci passava davanti, lanciava al "coso" parcheggiato e poi a me uno sguardo bieco).

Ho usato:
  • 150 gr. di Burro a temperatura ambiente
  • 150 gr. di Zucchero
  • 3 Uova
  • 350 gr. di Farina
  • Rhum
  • qualche goccia di Essenza di Vaniglia
  • 1 cucchiaino di Lievito per dolci
  • 1 Mela tagliata a dadini
  • Latte q.b.

Nella planetaria ho sbatazzato il burro fino a renderlo gonfio e spumoso.

Ho unito il resto degli ingredienti fino ad ottenere un composto liscio e piuttosto spesso.

Ho scaldato la waffeliera ed unto leggermente con un po' di burro, versando poi il composto a cucchiaiate e lasciando poi indorare i wafers.

Li ho serviti cospargendoli di zucchero "arricchito" con un pizzico di cannella e sciroppo d'acero (anche il miele, magari riscaldato al microonde, fa la sua porca figura!).

mercoledì 28 ottobre 2009

Gelatina al Vino e Rosmarino

Nel rimettere a posto le fotografie nel computer, mi é caduto l'occhio (ma non si é fatto male, tranquilli!) su una fotografia scattata qualche tempo fa che aveva per me un aria un po' commemorativa.

Perché commemorativa? Perché il rosmarino usato e di cui andavo tanto fiera, con una giornata di freddo é passato... a miglior vita. :-(

La gelatina invece, sta bella lí (anche se non per molto) e me la cucco spalmata sui toast per colazione.

Per farla, ho usato:

  • 2 Kg di Mele Verdi
  • 1 bottiglia da 750 ml di Vino Bianco secco
  • Zucchero (poi spiego piú avanti quanto)
  • 2 cucchiai di foglie di Rosmarino (sono foglie o aghi?)
  • 1 ramo di Rosmarino (per ogni barattolo di gelatina ottenuta)

Le mele verdi le ho lavate, le ho tagliate a pezzettoni (con la buccia ed i semi) e le ho messe in un tegame insieme al vino.

Ho portato a bollore e cotte poi a fuoco lento per circa 1 ora.

Ho versato poi il tutto in un telo a maglie sottili e lasciato gocciolare (SENZA PIÙ TOCCARLO, sennó la gelatina diventerá opaca) in una ciotola per tutta la notte.

Dopo aver misurato la quantitá di liquido ottenuto, ho pesato la stessa quantitá di zucchero (ecco quanto). Ho portato nuovamente il liquido con lo zucchero a bollore, aggiungendo le foglie (?) di rosmarino ed eliminando la schiuma formatasi.

Dopo 10 minuti circa ho eliminato le foglie di rosmarino e versato nei barattoli sterilizzati (nei quali avevo giá messo i rametti interi).

Ho tenuto i barattoli capovolti per 5 minuti circa per formare il sottovuoto e lasciato raffreddare.



Con questa ricetta, partecipo alla raccolta di Martina:

martedì 27 ottobre 2009

Aridaje!!

Stamattina ero partita in tromba con l'intenzione di postare una ricetta e, come di consueto, mi sono fatta un giro di blog per sapere cosa si raccontasse in giro.

Ebbene, si dice in giro che la storia dei plagi si ripete!

Ekkeppalle!!

Ma é possibile che non ci sia niente di meglio da fare per alcune persone che passare le proprie giornate alla ricerca di foto e/o ricette da copiare e divulgare come se fossero le proprie?

Le vittime illustri stavolta sono Lydia e Adriano.

La cosa peggiore stavolta, é che i "ladri" in questione non sono quattro scalzacani qualunque.

C'é di mezzo una rete televisiva a diffusione nazionale, con tanto di trasmissione a tema e conduttrice (anch'essa complice, pare) e che la rete in questione sia bene informata sulle leggi sul copyright (quando si tratta di difendere i propri prodotti, non quando usa quelli degli altri).

C'é una simpatica iniziativa proposta da Rosemarie & Thyme. Per i dettagli, consiglio di leggere il suo post.

I siti che rubano esistono e continueranno ad esistere. Trovo che sia peró importante fare muro contro queste persone che, oltretutto, sfruttano il lavoro gratis di molti di noi per guadagnarci su.

L'idea di guadagnare facile non é male. É il principio di realizzarlo alla spalle degli altri che é fallato!

lunedì 26 ottobre 2009

Zuppa di Lattuga

Ups, I dit it again... Cosa? Ho comprato la lattuga perché mi piaceva l'idea di farmi una bella insalatona coi pomodori, i pinoli, e tante altre leccornie.

Sfortunatamente peró, la temperatura esterna (e quindi anche un po' quella interna) si é abbassata e di mangiare un piatto freddo proprio non ne avevo voglia.

Onde evitare di dover raccogliere l'anno prossimo qualche cespo d'insalata dai vasi dei fiori (citazione, ndr), mi sono ingegnata per mangiare sí l'insalata, ma in versione "calda".

Ne é venuta fuori in quattrequattrotto una bella zuppa dal sapore delicato e calda quanto é bastato per non farmi pentire di aver comprato la lattuga.

Ho usato:
  • 1 Porro
  • 1 noce di Burro
  • 4 Patate
  • 2 cespi di Lattuga Romana (non erano molto grandi. Al limite, 1 e 1/2 vanno anche bene)
  • 2 tazze di Brodo Vegetale
  • Noce Moscata
  • Sale e Pepe Bianco

In un tegame, si soffrigge a fuoco dolce il porro tagliato a rondelle e lo si lascia ammorbidire. Si aggiungono poi le patate sbucciate e tagliate a dadini e si lasciano insaporire. É poi la volta della lattuga lavata e sminuzzata.

Ho mescolato bene il tutto ed aggiunto il brodo, lasciando cuocere a tegame coperto per circa 30 minuti. Ho frullato col minipimer ed insaporito con la noce moscata, aggiustando di sale e spolverando col pepe.

Prima di servire, ho fatto un giro di olio buono. FATTO!!

venerdì 23 ottobre 2009

Girelle alla Zucca

É stagione di zucca, si sa.

Ci si sbizzarrisce a prepararla in tutti i modi: in zuppa, col riso, con la pasta, a lasagne, caramellate, fritte, a peperini, a chicchí e a coccó.


Quello che finora non ho ancora visto, é la versione a "girella". Ho detto finora!


L'idea mi é venuta consultando un libro di pasticceria (!) che mostrava delle girelle al cioccolato.


E che c'entrano le girelle al cioccolato con quelle alla zucca? Niente, é il pensiero che conta.

In pratica avevo preparato i ravioli con la zucca, ma non avevo fatto in tempo a scattare le foto e mi era rimasto parte del ripieno.


Unendo l'utile al dilettevole, ho reinventato il ripieno in versione stuzzichino da aperitivo, usando:
  • 1 piccola zucca (ho usato la varietá hokkaido)
  • 125 gr. di Rcotta
  • abbondante Parmigiano grattugiato
  • 10 amarettini sbriciolati
  • Noce Moscata (un "lillino", ma é opzionale)
  • Sale e Pepe
  • Pangrattato per "assestare" l'umiditá dell'impasto
  • 1 Rotolo di Pasta Sfoglia pronta (un giorno proveró a farla, ma fino ad allora mi affido a quella pronta)
  • 1 cucchiai di Pistacchi di Bronte sminuzzati
Dopo aver tagliato la zucca a metá, l'ho cotta in forno a 200° per 30-35 minuti circa, ne ho eliminato la buccia e tritato la polpa col minipimer.
Ho aggiunto la ricotta, il parmigiano, gli amaretti sminuzzati, la noce moscata, pepato e aggiustato di sale.
Dopo aver steso la pasta sfoglia, ho spalmato l'impasto con una spatola e ricoperto coi pistacchi sminuzzati.
Ho arrotolato metá della sfoglia su se stessa ed ho fatto lo stesso con l'altra metá, spennellando infine la superficie con un goccio di latte.
Ho tagliato con un coltello affilato le girelle, le ho disposte sulla placca da forno rivestita dal telo di silicone (o carta da forno, fate vobis) ed infornate a 200° per 30 minuti circa, fino a che la superficie si é imbiondita.
Buone sia calde che fredde, giá provato!
Inutile dire che se avanza il ripieno, ci si possono sempre fare i ravioli...

lunedì 19 ottobre 2009

La Rheinischer Sauerbraten

La rheinischer Sauerbraten non é una parolaccia né tantomeno un'imprecazione da auto appena tamponata.

É invece una specialitá della Renania ed é la versione "acida" del nostro brasato. Acida, perché la carne viene lasciata insaporire da un minimo di 2 ad un massimo di 7 giorni in una marinata a base di aceto, vino rosso ed aromi vari.

La conseguenza primaria di questa lunga permanenza in una soluzione acida, fá sí che le fibre di collagene si sciolgano, rendendo la carne particolarmente morbida. La ricetta originale prevede l'uso di carne equina, ma visto che io originale non sono, ho ripiegato su quella di manzo.

Per farla, occorrono:
  • 750 gr. di Polpa di Manzo
  • 1/4 L di Vino Rosso
  • 1/4 L di Aceto
  • 1/2 L di Acqua
  • 1 foglia di Alloro
  • 5 Bacche di Ginepro
  • Sale
  • 1 cucchiaio ca. di Pepe Nero in grani
  • 3 Chiodi di Garofano
  • 1 Cipolla + 1 Carota sminuzzata
  • 1 cucchiaino di Semi di Senape
  • 1 cucchiaino di Semi di Coriandolo
  • Uvetta Sultanina
  • 2 cucchiai di Caramello bello scuro (per il colore finale della salsa e per il sapore)
  • 1 cucchiaio di Fecola o Maizena o Farina, diluita in un goccio d'acqua

Tutti gli ingredienti, ad eccezione dell'uvetta sultanina e della carne, si versano in un tegame. Si porta leggermente il tutto ad ebollizione, si lascia freddare e si versa sulla carne.

Riporla in frigo, dimenticarsela per qualche giorno ed avere l'accortezza di girarla di tanto in tanto (se la marinata non la ricoprisse completamente).

Trascorsi i 2-3-4-5-6-7 giorni, scolare la carne dalla marinata e rosolarla a fuoco bello vivo con un goccio d'olio evo da tutte le parti. Aggiungere la marinata filtrata (io di solito evito di farlo) e lasciare cuocere a fuoco lento per almeno 1 ora, girando di tanto in tanto.

Poco prima del termine della cottura, aggiungere l'uvetta sultanina e lasciare insaporire.

Togliere la carne dal sugo e lasciarla da parte. Aggiungere al sugo il caramello e la farina e lasciare addensare.

Tagliare la carne a fette e servirla col sugo.

Di solito viene servita con i tipici canederli a base di pane e patate, composta di mele e cavoli rossi stufati con le mele.

Poiché ero stufa di mio, mi sono limitata ai soli canederli :-)

domenica 18 ottobre 2009

Ci vuole poco a farmi felice

Il freddo é alle porte (credo di aver dimenticato la mia aperta, visto che io giá "batto le brocche" da qualche giorno), per cui ho deciso di fare pulizia nei vasi del balcone e piantare qualche arbusto sempreverde che renderá l'inverno un po' meno monocolore.

Qualche tempo fa, raccontai della mia abitudine di buttare nei vasi gli avanzi di frutta e/o verdura affinché facessero da concime per le piante.

Ebbene, nel tirare via delle piantine che per me non differivano molto dalle normali piante infestanti, che mi sono ritrovata?

Cosí, ho scoperto di essere diventata "zia" (mamma é un po' troppo!) non solo delle carotine, ma di piantine di aglio, pomodori, rape e broccoletti. Il tutto, in versione ultra-mignon. Sembrava di giocare nell'orto delle bambole!!

Forse (forse?) ho veramente la sindrome di Peter Pan, ma non posso descrivere quanto mi sia divertita a fare la caccia al tesoro!

sabato 17 ottobre 2009

Segnalazione importante!!

C'é un sito che, nonostante sia giá stato segnalato in passato per plagio, continua indisturbato a copiare foto e/o ricette, cambiando il nome dell'autore.

Sono talmente poco aquile, che talvolta inseriscono le foto con tanto di nome del blog da cui sono state clonate.

Il sito in questione si chiama http://www.ricetta.it/.

Proporrei, come se fosse un evento, di divulgare a macchia d'olio il nome di questo sito. É sicuramente pubblicitá, ma non credo che alla lunga siano poi cosí contenti di essere sulla bocca di tutti.

AGGIORNAMENTO:
Grazie a paziente lavoro di cesello, sono finalmente riuscita a trovare un indirizzo e-mail che mi ha messo direttamente in contatto con la redazione:
Sono stati molto solleciti nella risposta e mi hanno chiesto un link di riferimento che riconducesse alle foto clonate. Inutile dire che per me é stato come essere invitata a nozze e ne ho allegati diversi. Aspetto ulteriori risposte da parte loro. E la saga continua...
ARIAGGIORNAMENTO:
Molte delle foto "gemelle" sono state sostituite con altre. Il problema é che di foto ne ho trovate altre e ho provveduto ad informare i legittimi proprietari.
Il sito reagisce solo quando riceve la lamentela inerente una foto in particolare. É importante fare un giro e controllare le foto una ad una (l'é liunga lo so, ma é l'unica soluzione).

venerdì 16 ottobre 2009

WBD, ovvero World Bread Day 2009 - Yes, we bake

Che emozione, quest'anno riesco a partecipare (in tempo, intendo) al World Bread Day!!!


É la quarta edizione, ma per un motivo o per l'altro (soprattutto per l'altro) non ho mai preso parte attiva all'iniziativa.



Ho pensato di sfornare dei pani ai semi di papavero. Piú che dei pani nel vero senso della parola, li potrei definire delle nuvole imprigionate in una crosta leggermente croccante, aromatizzata dai semi di papavero appunto.

Per realizzarli, ho usato:

  • 450 gr. di Farina di grano tenero
  • 30 gr. di Lievito di Birra
  • 125 + 125 ml di acqua tiepida
  • 1 cucchiaino di Zucchero
  • 3 cucchiai di Olio evo
  • 1/2 cucchiaio di Sale
  • 1 Uovo battuto
  • Semi di Papavero

Nella ciotola del robot, ho versato la farina e formato un incavo. I primi 125 ml. di acqua tiepida, li ho usati per sbriciolarvi il lievito. Ho unito lo zucchero e versato il tutto nell'incavo. Ho azionato il robot, aggiungendo l'olio e la restante acqua col sale.

Ho lasciato impastare bene, fino a che ho ottenuto una bella pasta liscia ed elastica.

L'ho leggermente spennellata di olio, coperta con un telo e lasciata lievitare al caldo per 15 minuti.

Trascorso il tempo, ho diviso la pasta in 3 parti uguali, dando loro la forma di pagnotte.

Le ho messe sulla placca da forno rivestita col telo di silicone (la carta da forno va bene lo stesso), le ho spennellate con l'uovo e coperte coi semi di papavero.

Dopo aver fatto un taglio a croce di circa 1/2 cm, ho lasciato che le pagnotte lievitassero per altri 10 minuti, dopodiché le ho infornate (a forno giá caldo) a 180° per 40 minuti prima e 150° per altri 20.

lunedì 12 ottobre 2009

Pollo al Curry

Il week-end trascorso, pioggia qui e pioggia lí, é stato all'insegna del mercato delle mele.

Ne abbiamo approfittato per godere dei fantastici colori autunnali che stanno prepotentemente sostituendo quelli estivi, passeggiando lungo il parco che costeggia casa nostra.

É una sensazione piacevolissima il contrasto tra i caldi colori ambrati delle foglie e l'aria fredda, densa di umiditá, che avvolge i respiri con nuvole di fumo.

É forse questo cambio di stagione che mi rende particolarmente romantica o sono i primi segni del tempo che passa che fa sí che sia piú attenta e ricettiva? Forse sono entrambe le risposte.

Fatto sta che da questa giornata ne siamo usciti con 4 kili di mele, 2 bottiglie di succo di mele, assaggi di torte qui e lí e tanto buon umore.

Ho scoperto che di mele ne esistono circa 170 specie (eeeeeeh? 170?!?), alcune delle quali grandi come ciliegie, mentre altre sembrano meloni. I colori sono svariati, di profumi e sapori poi non ne parliamo.


Tutto 'sto popó di mele, oltra all'acquolina mi hanno ispirato la ricetta per la cena!

Per realizzarla, ho usato:

  • 4 Cosce di Pollo
  • 1 Cipolla
  • 1 Carota
  • 1 Mela Granny Smith (quella verde per capirci!)
  • 1 Cucchiaio di Curry
  • 2 Cucchiaini di Zenzero in Polvere
  • Pepe Bianco
  • 1 tazza di Brodo
  • 1 Cucchiaio scarso Fecola di Patate o Amido di Mais sciolta in poca acqua
  • Succo di un Limone

Dopo aver eliminato le eventuali piumette, ho rosolato il pollo in un tegame bello caldo (non ho aggiunto grassi: le ho messe direttamente dalla parte della pelle), rivoltandolo di tanto in tanto per uniformarne l'indoratura.

Ho aggiunto successivamente la cipolla, la carota e la mela dopo averle preventivamente sminuzzate (la mela l'ho sbucciata), lasciando insaporire.

Ho mescolato il curry, lo zenzero ed il pepe nella tazza di brodo e versato sul pollo, incoperchiando il tutto e lasciando cuocere a fuoco moderato per 30 minuti circa.

A cottura ultimata, ho levato la carne dal tegame e frullato le verdure col sugo formatosi, addensando con la fecola/maizena ed aggiungendo poi il succo di limone.

Ho rimesso il pollo al posto suo (non per molto peró), lasciando che si irrorasse con la salsa e l'ho servito poi con del riso basmati lesso.

Cosa volere di piú?


giovedì 8 ottobre 2009

Cannelloni di crepes ai funghi e formaggio

Il bello delle vacanze é che esistono. E fino a qui non fa una piega.

Il brutto delle vacanze, é che una volta terminate tocca rimettersi al chiodo e riordinare tutto, svuotare i 46 Kili di valigie (mannaggia a quella compagnia aerea che ha alzato la soglia del peso massimo bagagli) e soprattutto LAVARLI, riprendere possesso della propria casa e vederla come se fosse la prima volta, spolverare, spuzzare dal chiuso, buttare a malincuore le piante mummificate per non essere state innaffiate, ecc. ecc..

Trascorsi un paio di paio di giorni dal rientro, questo "trauma" piano piano si attenua. Ecco cosí che le sane vecchie abitudini tornano come le anatre in primavera ed una di queste é quella di riprendere a scrivere sul blog.

Ho assaporato il piacere di riempire nuovamente il frigorifero, fino ad allora abitato solo da bottiglie di birra, di ketchup e da un paio di fantasmi. Ho comprato verdure fresche, latte, le uova e tutto ció che dá colore ad una cucina "spenta" per mancanza di personale.

Parte delle uova, le ho utilizzate per farci delle crepes che ho utilizzato poi a mo' di cannelloni.

Per i cannelloni ai funghi, ho usato:
  • 3 Uova
  • 200 gr. di Farina
  • 400 ml di Latte
  • 500 gr. di Funghi champignon
  • 1 spicchio d'Aglio
  • 250 gr. di Formaggio Raclette
  • Parmigiano Reggiano
  • 50 gr. di Burro
  • 2 cucchiai di Farina
  • Latte (poi spiego quanto, tanto c'é tempo)
  • Noce Moscata
  • Sale e Pepe

Con la farina, le uova, i 400 ml di latte ed un pizzico di sale, ho preparato l'impasto delle crepes e lasciato riposare per due ore circa (pare che il riposo faccia miracoli). Se la crema fosse troppo liquida, prima di metterla a riposo si puó aggiungere altra farina (dipende da quanto sono grosse le uova).

In una padella, ho scaldato dell'olio evo e rosolato lo spicchio d'aglio. Ho aggiunto i funghi lavati ed affettati e portato a cottura.

Ho preparato la besciamella, tostando la farina con il burro. Ho levato il tegame dal fuoco e lentamente ho aggiunto del latte (io non lo verso bollente, non mi va! I risultati sono buoni comunque), mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Ho continuato a mescolare fino a che ho ottenuto una crema piuttosto densa e liscia. Ho rimesso il tegame sul fuoco e lasciato addensare, insaporendo con la noce moscata ed un pizzico di sale.

Se a questo punto la besciamella fosse troppo densa, si puó "allungare" con altro latte. A salsa ultimata, ho aggiunto poco formaggio raclette, quanto ne é bastato per "profumarla". Aggiustato di sale.

Ho preparato le crepes e le ho farcite con i funghi trifolati ed il resto del formaggio tagliato a striscioline, dopodiché le ho arrotolate ed adagiate in una teglia da forno (antiaderente o con una "lacrima" di burro fuso).

Ho ricoperto di besciamella, spolverato di parmigiano grattugiato, una bella pepata ed infornato a 200° per 10 minuti.



martedì 6 ottobre 2009

Canada, mon amour

Rieccomi qui a ri-raccontare del mio poco celato amore per il Canada ed i suoi paesaggi, per la sua natura, i suoi colori, il suo vino, i suoi campi di lavanda, i suoi treni lunghi 4 Km (e non é per dire) e soprattutto per la gente che ci vive.

Questo é il nostro secondo viaggio (la prima volta é stata due anni fa).

Stavolta abbiamo optato per il lato ovest, toccando le seguenti cittá: Vancouver, Victoria, Ucluelet, Whistler, Clearwater, Jasper, Canmore, Revelstoke e Kelowna. In questo lato, a differenza di quello est, la natura (alberi talvolta secolari e giganteschi, cascate di tutte le altezze e dimensioni, montagne di un'imponenza spettacolere, i laghi e tutta la fauna annessa e connessa) é la vera padrona di casa.

Le quasi tre settimane trascorse (spesso spese in macchina), sono letteralmente volate. Abbiamo fatto il pieno di foto (potenza del digitale: quasi 1800!!), di video (6 ore da riordinare, aiutoooo!), molto spesso di benzina (circa 3800 Km sul groppone) e ahimé, anche di..."ciccia" (ma quanto mi piace mangiare, accidenti?).

Fatto sta che anche questo viaggio ha lasciato il segno. La "botta" di adrenalina piú forte, l'ho avuta quando abbiamo visto le balene, abbiamo incrociato un gruppo di orsi neri, abbiamo avvistato le aquile reali, fotografato i salmoni che nuotavano controcorrente ("bambini" che arrivano a pesare fino a 25 Kg), incontrato lupi e l'impatto (fortunatamente visivo e non automobilistico...) con i cedri rossi secolari, alti come palazzi e talmente larghi che solo gruppi di persone riunite in circolo riescono a circondarli completamente. Per non parlare poi del calamaro gigante (fortunatamente per me passato giá a miglior vita ed avvistato in un mercato del pesce a Chinatown di Vancouver).

Purtroppo abbiamo assistito inermi anche a spaventosi incendi, molti dei quali hanno raso al suolo intere colline.

Potrei continuare per ore a parlare di questo e di quello, ma mi rendo conto che poi dovrei fornire a dritta e a manca thermos di caffé bello ristretto per evitare sbadigli...

Foto? Foto: