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mercoledì 9 dicembre 2009

I Rognoni Trifolati

Nonostante viva ormai da qualche anno in territorio teutonico, l'imprinting romano non l'ho dimenticato.

Devo dire che in casa molti progressi sono stati fatti in fatto di abbattimento di pregiudizi culinari, ma su certi punti la mia dolce metá é irremovibile!!

Fortuna mia e sua, sono una persona molto accomodante e soprattutto so aspettare (sangue 'taliano tengo!!!). Quando mangiamo insieme accontento i suoi gusti, ma appena si presenta l'occasione di rimanere a casa da sola, mi scateno con quello che piace a me.

Sono riuscita a trovare i rognoni (i reni) di vitello e, approfittando di una cena di lavoro di Ciccio, me li sono spadellati bene bene!!

Non so se la preparazione sia la scoperta dell'acqua calda, ma io l'ho imparata cosí da mia madre e cosí la ripropongo.

Ho usato:
  • 1 Rognone medio
  • Aceto
  • 1 Spicchio di Aglio
  • Sale, Pepe e/o Peperoncino
  • abbondante Prezzemolo
La cottura é molto "faffú". Quello che invece é piuttosto "rognoso", é la preparazione della carne prima della cottura. É forse da questo che i rognoni hanno preso il nome?

Separare i rognoni dal grasso centrale ('na gran rottura, ma tant'é il bene che mi aspetta...) e tagliarli poi a tocchetti.

Metterli a mollo in una ciotola contenente aceto per 15-20 minuti circa, per eliminare l'odore forte che emanano.

In una padella (io per questa operazione uso solo quella di ferro, come mamma m'insegna), con dell'olio evo rosolare l'aglio. Aggiungere poi la carne scolata dall'aceto e farla andare a fuoco sotenuto.

Eliminare la gran parte del liquido che si verrá a formare, aggiustare di sale, pepe e/o peperoncino e portare a cottura, aggiungendo un ulteriore goccio di aceto.

Servire (in questo caso, servito a me) in tavola cospargendo di tanto prezzemolo fresco tritato.

A volte, sono queste le piccole soddisfazioni che mi rendono felice.


15 commenti:

Federica Musilli ha detto...

per me sono una scoperta.
dalla foto sembrano molto inviatanti, mi hai incuriosito...li segno;-)

BARBARA ha detto...

Ah, la cara cucina romanesca! io adoro i rognoni e anche i fegatelli e la pajata! origini romane tengo! Mio nonno era di Roma e mia nonna ancora oggi, alla tenera età di novantasei anni ce li prepara! Complimenti alla ricetta di mamma!Saluti.

Mammazan ha detto...

Io sono pugliese e da noi fanno degli invotini di frattaglie avvolti nella retina di maiale e poi arrositi.....dovresti assaggiarli .
Ma anche questi rognoncini puri e semplici li mangerei subito e anche io in solitudine perchè qui in casa non vanno prorpio....
Baci

Betty ha detto...

ooooohhhhhhdddiiooooo.... ma sai che è un (delle poche, per la verità) cose che non riesco proprio a mangiare?!?
La foto mette fame, è davvero invitante, chi sa...
baciiiii.

Mimmi ha detto...

@ La cucina di Federica: mi farebbe piacere sapee poi cosa ne pensi :-)

@ Barbara: aaaahhhh, come sospiro!! Qui il resto viene buttato via (mia nonna diceva: "Se tutti gli uccelli conoscessero il grano, povero contadino!!"). Questa dei rognoni é stata una vera botta di fortuna, ma per il resto dovró aspettare di tornare a roma :-( Complimenti alla nonna sprint!!

@ Mammazan: Ho un lontano ricordo di qualcosa di simile, una bella foglia d'alloro, il tutto avvolto nella retina di maiale ed arrostito nel camino di casa. Ah, che bei ricordi!!!

@ Betty: Sei talmente brava a cucinare, che stavolta ti perdono :-)

Micaela ha detto...

I rognoni a dire il vero non mi piacciono!!! ma ammetto di non averli mai provati cotti in questo modo, li ho assaggiati una volta cotti con le patate... magari fatti in questo modo sono ottimi!!! un bacione.

Giulio ha detto...

A me sono sempre piaciuti, proverò a cucinarli. Poi sorgerà il problema dell'abbinamento col vino. La notte comunque porta consiglio...
Ciao e complimenti per il blog (mi fa venire un fame....)

Angie ha detto...

e brava....mantieni fede alla cucina italiana, che oggettivamente, è la migliore del mondo!!! :-)

simonapinto ha detto...

cara Mimmi, sei una scoperta. Il rognone che mi piace da matti lo faccio trifolato come te ma uso solo quello di vitello e da noi non si bagna con l'aceto ma col vino rosso e qualcuno usa il cognac...una delizia!

Mimmi ha detto...

@ Micaela: noi romani siamo per la maggior parte "tuttivori". Posso quindi ben immaginare il senso di repulsione per chi non lo é, quando prova a mangiare "budella mollicce". Nel periodo di Pasqua, mio marito tetesko quasi sviene dall'orrore quando vede cosa espongono i macellai della cittá (non spiego oltre) :-)

@ Giulio: piacere di conoscerti e grazie per i complimenti! Il vino? Un rosso tipo merlot, come lo vedi?

@ Angie: buona é buona davvero, ma non disdegno ogni tanto un'occhiatina alle cucine di altri paesi ;-)

@ Simonapinto: piacere di conoscerti!! Grazie per avermi suggerito altri modi per cucinarli. Me li segno ed aspetteró il prossimo viaggio di mio marito per approfittarne...:-)

fimere ha detto...

J'aime beaucoup ta recette. Je la note.

Mimmi ha detto...

@ Aux Délices des gourmets: je te remercie beaucoup pour ta visite. À bientðt :-)

Nadji ha detto...

J'aime beaucoup les rognons même si je ne les cuisine pas souvent.
A bientôt.

Virginia ha detto...

Ma che spettacolo il rognone! Io non ho mai avuto il coraggio di comprarlo per paura di non sapere come farlo spurgare...però mi piace da impazzire!

Mimmi ha detto...

@ Saveurs et Gourmandises: moi non plus, parce-que mon mari les déteste :-(
Merci beaucoup pur ta visite et à bientôt!!

@ Virginia: onestamente anche io ero un po' titubante, visto che di solito quelli di vitello sono piú delicati di quelli che ho trovato io, ma é andata benone. Osa, osa
;-)