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lunedì 4 maggio 2009

Il mio pesto di Rucola

In uno di questi mercati all'aperto ove si estendono banconi carichi di frutta di ogni forma e colore e dove si viene avvolti dal profumo delle verdure fresche, ho trovato della rucola il cui colore verde brillante é stato per me come il richiamo delle sirene per Ulisse.

I mercati all'aperto mi riportano inequivocabilmente al ricordo di mio nonno, il quale girava paziente tra un banco e l'altro e non andava via fin quando non avesse trovato le cose che cercava e che dovevano essere esattamente come se le era prefigurate (un capoccione abruzzese tosto come una quercia).

Lui aveva una pazienza infinita nella ricerca di queste cose ed era anche disposto a comprare enormi quantitá di merci (dall'alto dei suoi 2 metri di altezza ed uno di larghezza, se lo poteva permettere), ma lasciava puntualmente ogni venditore coi capelli dritti e stremato dal dovergli stare appresso.

Io assistevo ogni volta a queste sceneggiate divertita fino alle lacrime. Per me era un rituale al quale non potevo rinunciare. Non c'era banco che non venisse "battezzato": e assaggia questo spicchio d'arancia (che a me sembrava ottima, ma che lui rifiutava con disgusto e che quindi non pagava), e prendi questa mela (stessa storia), e il pesce puzza di vecchio, e la carne non é quella dell'allevamento X, e pitipim e pitipam. Passata qualche ora e caricate belle buste di merci, ci avviavamo a casa (a piedi) e cominciava per me la seconda parte del divertimento, che consisteva nel vederlo cucinare...

Tutta 'sta filippica per dire che rivivo ogni volta queste emozioni e mi faccio prendere, ora come allora, da attacchi di eccitazione nel girare tra i banchi impregnati di quell'odore che solo le verdure finalmente maturate al sole e non in serra sanno dare.

Dicevo, tra le altre cose acquistate, ho trovato della rucola bellissima che veniva dritta dritta dall'Italia: il venditore, anch'egli italiano, si é mostrato particolarmente ben disposto nei miei confronti (potenza di un sorriso a 64 denti ben assestati o semplicemente spirito di "fratellanza italiana" all'estero?). Per questo motivo, mi ha regalato (verbo poco conosciuto in Germania) anche una testa d'aglio fresco, anch'esso italiano.

Con la rucola comprata fresca fresca, ci ho fatto il pesto e lo abbiamo usato sia per condire gli spaghetti, sia come crema spalmata su crostini di pane abbrustolito (al sol pensiero, mi ritorna l'acquolina!).

Ho usato:
  • 300 gr. di Rucola
  • 1 spicchio d'aglio
  • 60 gr. circa di noci Macadamia
  • Parmiggiano Reggiano (a gogó)
  • Pecorino romano (la metá circa, quindi solo il gó)
  • Olio evo
  • un goccio di Latte (nel caso la salsa diventi troppo fitta)
  • Sale e Pepe

Devo ammettere (e qui scattano le bacchettate sulle dita!) che avrei dovuto usare il mortaio come la tradizione dei "pestaroli integralisti" impone, ma io ne ho uno piccolo piccolo che mai avrebbe potuto contenere (non almeno in una botta sola) tutti gli ingredienti a disposizione :-(

Ad ogni modo, ho messo nel bicchiere del mio minipimer (sí, frustatemi!!) tutti gli ingredienti e frullato fino a raggiungere la consistenza desiderata. Vualá!


2 commenti:

Federica Simoni ha detto...

Adoro la rucola figuriamoci se non mi spazzolerei quel bel piatto così preparato!

la belle auberge ha detto...

Mica male l'aggiunta di noci Macadamia. Mi sa che te lo copio questo pesto rucolesco!
ciao
eugenia